Generale Vannacci, le parole a Fuori dal Coro: così risponde a Mario Giordano

 

Il generale Roberto Vannacci è stato ospite di Mario Giordano nell’ultima puntata di Fuori dal coro. In collegamento con la trasmissione di Rete4, il generale è tornato così a far parlare di sé dopo la pubblicazione del libro “Il mondo al contrario”, forse il più chiacchierato della scorsa estate. A proposito, intervistato dopo il recente incontro con il ministro della difesa Guido Crosetto, nonostante le polemiche il militare ha annunciato di non avere la minima intenzione di rinunciare a diffondere le sue opinioni.

E infatti, come si legge su Affari Italiani, alla domanda se continuerà ad esprimere le sue idee come ha fatto con il libro, il generale Vannacci non ha esitato e risposto: “Fino a che qualcuno non mi metterà un bavaglio sulla bocca certamente. Siamo in democrazia e abbiamo scelto la libertà: le opinioni di qualsiasi tipo e natura devono poter essere espresse senza timori di censura o di repressione, fintanto che si inquadrano nei limiti della decenza e del consentito, e questi limiti sono ben definiti da leggi e norme specifiche e non interpretabili a piacere o a senso alternato come piacerebbe a molti”.

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Fuori dal coro, il generale Vannacci sulla legittima difesa

Tornando all’ospitata a Fuori dal coro, anche qui il generale ha fornito “materiale utile” ai suoi detrattori, diciamo così. È bastata una domanda del conduttore sulla legittima difesa. Questa: “Se uno si trova il delinquente in casa o nel negozio, la difesa è sempre legittima?”. “Secondo il mio parere sì, è sempre legittima difesa”, ha detto.

“Essendo un professionista dell’impiego della forza e nell’attuazione di azioni offensive, mi rendo conto che chiunque offende è sempre un vantaggio”, ha replicato Vannacci per poi dire la sua su un altro tema, quello della famiglia. “San Giovanni Paolo II diceva giustamente queste cose: io sono per la famiglia tradizionale e ritengo di avere il diritto di poterlo dire. Se a qualcuno non sta bene se ne farà una ragione”.

E la famiglia queer? “Adesso va”, gli fa notare Giordano. E il generale precisa: “Io non critico che si possa avere un gruppo di persone che si riconosce in questa situazione, io critico che la si chiami famiglia. La famiglia dal mio punto di vista è formata da un uomo, una donna ed eventualmente da dei figli”.