Garlasco, spunta intercettazione inedita di Andrea Sempio: “Abbiamo sbagliato”

Il delitto di Garlasco del 2007, che ha scosso l’opinione pubblica italiana, continua a essere al centro dell’attenzione per nuovi sviluppi che potrebbero riaprire l’inchiesta. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, fidanzato della vittima Chiara Poggi, emergono elementi che sollevano interrogativi sulla sua colpevolezza. Un audio registrato nel febbraio 2017 rivela una conversazione tra Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e all’epoca testimone, e suo padre, in cui discutono di uno scontrino fondamentale per l’alibi di Sempio nel giorno dell’omicidio. Lo scontrino, datato 13 agosto 2007 alle 10:18, attesterebbe la presenza di Sempio in un parcheggio a Vigevano durante l’ora in cui Chiara veniva uccisa. Tuttavia, dalla registrazione emerge che Sempio potrebbe aver confuso le tempistiche nella sua testimonianza, mettendo in dubbio la solidità del suo alibi. Inoltre, i dati telefonici mostrano che tra le 9:10 e le 10:20 il cellulare di Sempio non era connesso alla cella di Vigevano, contraddicendo la sua dichiarazione di trovarsi in quella località.

Ulteriori sospetti sorgono da alcune telefonate effettuate nei giorni precedenti al delitto verso la casa dei Poggi, anche in orari notturni. Sempio ha giustificato queste chiamate affermando che alcune sarebbero state fatte da Marco Poggi, fratello di Chiara, al quale aveva prestato il telefono, mentre altre sarebbero frutto di errori di composizione, avendo contattato il numero fisso invece del cellulare dell’amico. Tuttavia, le chiamate sono proseguite anche dopo che Sempio era a conoscenza del fatto che Marco fosse in vacanza, dettaglio considerato sospetto dagli inquirenti.

Recentemente, Sempio è stato convocato con ordine coercitivo presso la caserma dei carabinieri Montebello a Milano per un prelievo forzato del DNA, dopo aver rifiutato di acconsentire spontaneamente all’analisi. Il profilo genetico ottenuto sarà confrontato con una traccia biologica maschile trovata sotto le unghie di Chiara, mai attribuita fino ad oggi. Le indagini, coordinate dalla procura, mirano a valutare tutti gli elementi emersi in questa fase. La difesa di Alberto Stasi segue attentamente gli sviluppi, sperando che questa nuova pista possa portare a una revisione del processo.

 

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