Garlasco, l’annuncio su Alberto Stasi è appena arrivato: “Fuori”

Il delitto di Garlasco, che ha segnato profondamente la cronaca nera italiana, continua a far discutere anche dopo 18 anni dai tragici eventi. Il caso ha riacceso l’attenzione dei media recentemente, con un avviso di garanzia a carico di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, la giovane assassinata il 13 agosto 2007. Questo nuovo sviluppo ha riaperto ferite mai completamente rimarginate e ha sottolineato la continua ricerca di giustizia e verità.

Chiara Poggi, una ragazza di soli 26 anni, brillante e con una carriera promettente nel campo dell’economia, fu trovata morta nella sua abitazione di Garlasco. La brutalità del crimine suscitò un immediato clamore mediatico, e l’eco di quel tragico evento si è fatto sentire per quasi due decenni. Il 12 dicembre 2015, la Corte Suprema di Cassazione ha definitivamente condannato Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara, a 16 anni di reclusione, riconoscendolo come l’unico colpevole del femminicidio.

Negli ultimi giorni, una notizia ha ulteriormente acceso i riflettori sul caso: il tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso ad Alberto Stasi, oggi 41enne, la semilibertà. Ciò significa che Stasi potrà trascorrere parte della giornata al di fuori del penitenziario di Bollate, partecipando ad attività lavorative e di reinserimento sociale, pur dovendo fare ritorno in carcere la sera. Questa decisione è stata accolta con grande sorpresa e indignazione da parte dell’opinione pubblica, specialmente alla luce dell’intervista che Stasi ha rilasciato a ‘Le Iene’ durante un permesso premio.

La Procura Generale si era opposta a questa concessione, citando l’intervista come motivo di preoccupazione. Tuttavia, il Direttore della Casa Circondariale di Bollate, Giorgio Leggieri, ha difeso Stasi, affermando che non erano state riscontrate violazioni delle prescrizioni e che il condannato si era mostrato collaborativo.

L’autorizzazione alla semilibertà è regolamentata dall’articolo 48 dell’Ordinamento Penitenziario, che prevede che i detenuti possano uscire per impegnarsi in attività utili al loro reinserimento sociale. Tuttavia, il caso di Chiara Poggi rimane afflitto da punti oscuri e interrogativi irrisolti, alimentati anche dall’indagine su Andrea Sempio. Questo sviluppo mette in evidenza la complessità del caso e la necessità di una verifica approfondita degli eventi legati alla tragica scomparsa di Chiara.

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