Frase choc nei bagni di un liceo a Barletta: indignazione tra studenti e istituzioni
Un episodio inquietante ha scosso la comunità del liceo classico, musicale e di scienze umane “Casardi” di Barletta: all’interno dei bagni delle studentesse è stata rinvenuta una scritta che inneggia a Turetta, il femminicida di Giulia Cecchettin, accompagnata da frasi volgari, insulti sessisti, simboli n**isti e svas*iche. Questi atti vandalici, denunciati dagli stessi studenti, hanno suscitato profonda indignazione e preoccupazione per la loro gravità.
Il fatto che i bagni delle ragazze fossero temporaneamente utilizzati anche dai ragazzi per motivi logistici ha ridotto il tempo necessario affinché tali scritte inquietanti comparissero. Solo mezz’ora è bastata per trasformare uno spazio di formazione in un luogo di espressione di ideologie violente e pericolose.
Gli studenti hanno subito segnalato l’accaduto e hanno ottenuto il sostegno di Carmine Doronzo e Michela Diviccaro, consiglieri comunali di Coalizione Civica, che hanno espresso la loro «profonda indignazione» in una nota congiunta. Hanno condannato fermamente questi atti vandalici, sottolineando che rappresentano una chiara manifestazione di ideologie pericolose. «Ci aspettiamo un intervento immediato da parte delle Istituzioni per identificare i responsabili e prevenire l’emergere di simili derive», hanno aggiunto, promettendo di sostenere ogni iniziativa utile a combattere questa situazione inaccettabile.
Tuttavia, la reazione della dirigenza scolastica ha suscitato molte critiche. Gli studenti hanno giudicato la risposta della scuola, limitata a una semplice circolare, troppo blanda e non all’altezza della gravità dell’accaduto. Non sono stati previsti provvedimenti disciplinari né iniziative educative concrete, lasciando un senso di impotenza tra gli studenti, che si aspettavano una risposta più incisiva.
Il consigliere Doronzo ha alzato i toni sui social, affermando che non si tratta di semplici “ragazzate”, ma di segnali politici chiari che evidenziano una brutalità tipica delle ideologie fasciste. Ha avvertito che è fondamentale fermare queste manifestazioni prima che si traducano in azioni concrete e violente.
Questo episodio riaccende il dibattito sulla necessità di una risposta istituzionale e culturale forte e immediata contro la normalizzazione della violenza di genere e dei simboli dell’odio, soprattutto in luoghi dedicati alla formazione dei giovani. La scuola, in quanto istituzione educativa, ha il dovere di promuovere valori di rispetto e uguaglianza, e non può permettere che tali ideologie trovino spazio nei suoi corridoi.
La comunità di Barletta, e non solo, è chiamata a riflettere su quanto accaduto e a unire le forze per costruire un ambiente scolastico e sociale libero da ogni forma di violenza e odio. La lotta contro il femminicidio e le ideologie che lo alimentano deve diventare una priorità condivisa, affinché episodi simili non si ripetano mai più.