FEBBRE OROPOUCHE, ATTENZIONE C’È IL PRIMO CASO IN ITALIA: QUESTI I SINTOMI
C’è una nuova preoccupazione per noi italiani che sta mandando nel panico coloro che hanno il timore di beccarsela. Parliamo della febbre Oropouche, una patologia virale che si trasmette attraverso la puntura di moscerini e zanzare ed è stata classificata tra le arbovirosi come dengue, Zika e chikungunya.
Logico che ogni volta in cui ci imbattiamo in notizie simili, abbiamo il sacrosanto compito di non farci prendere dal panico, anche perché gli esperti, che stanno studiando in lungo e in largo la patologia, ci forniscono delle dritte, riguardanti la sintomatologia, oltre a darci dei suggerimenti su come prevenirla.
Un compito delicato, quello degli studiosi, che serve proprio di andarsene in allarme , informando, però, delle conseguenze che la febbre Oropouche può portare. Dopo il primo caso, verificatosi nella nostra penisola, i siti d’informazione si sono concentrati su di essa, trattandola a 360 gradi.
Dal canto loro, gli utenti, specie a mezzo forum, rivolgono delle faq, a caccia di delucidazioni e rassicurazioni riguardanti la patologia, dovuta alla puntura di moscerini e zanzare dal sangue dei bradipi all’uom, che è così chiamata in quanto venne scoperta e isolata per la prima volta presso il Trinidad Regional Virus Laboratory nel 1955, presso il fiume Oropouche presso Trinidad e Tobago.
Dopo la manifestazione del primo caso in Italia, è doveroso conoscere i sintomi con cui la febbre Oropouche si manifesta. Vediamoli insieme
Gli specialisti del Dipartimento di malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar hanno tempestivamente segnalato il primo caso di febbre Oropouche, emerso in Veneto, riguardante una paziente rientrata in Italia di recente, da un viaggio ai Caraibi.
Ma quali sono i sintomi della patologia? Essi si manifestano entro 3-8 giorni dalla puntura dell’insetto e consistono in:Febbre alta: superiore ai 39°C, mal di testa intenso, dolore dietro gli occhi, muscolare e articolare, sensazione di malessere generale, nausea e vomito, fotofobia.
Attualmente, la diagnosi tempestiva e la sorveglianza costante, assieme alle disinfestazioni, sono gli strumenti più preziosi per prevenire il rischio di contagio o ridurlo. In che modo proteggersi da questa patologia? Attraverso l’uso di repellenti cutanei a base di DEET, IR3535 o Icaridina, specie al crepuscolo e di notte, indossando indumenti che coprano braccia e gambe, soprattutto durante le ore serali e notturne sono delle buone norme.
Per evitare la riproduzione delle zanzare, occorre non far formare i ristagni di acqua in sottovasi, secchi o giardini, utilizzando letti con zanzariere. In ogni caso, le autorità sanitarie, a mezzo web, emanano sempre gli aggiornamenti riguardanti i consigli atti a prevenire le punture.
Attualmente la prevenzione è ciò cui si punta per attenuare i contagi. Gli esperti raccomandano, specie se si è appena rientrati da un viaggio in zone a rischio, e si accusano sintomi para-influenzali come quelli che vi abbiamo elencato, consultare un medico per la giusta diagnosi, senza farsi prendere da inutili allarmisti, e per ricorrere alle cure del caso.