“Fa un passo indietro faccia di c***o”. Musk insulta il Commissario Ue, e a Bruxelles scoppia il finimondo
Elon Musk furioso e incontenibile si è scagliato contro il Commissario Europeo per il mercato interno Thierry Breton, dopo che quest’ultimo ha di nuovo minacciato di oscurare X sul territorio Ue. Sotto la lente del Commissario, il mancato rispetto del Digital Service Act, che poi sarebbe la legge su social media, criticata dai gruppi che tutelano la libertà di parola perché considerata un “bavaglio” che limita la libertà di espressione. Il miliardario australiano non è stato tenero, per usare un eufemismo, e alla lettera di minacce di Breton ha risposto con un raggelante “Fa un grande passo indietro, testa di c***o“. Apriti cielo, a Bruxelles e in Europa è scoppiato il finimondo. I laburisti inglesi, per protesta, hanno deciso di cancellarsi dal social del proprietario di Tesla. E hanno rilasciato commenti al vetriolo contro la sua gestione. Nel frattempo anche Trump, che ieri è stato protagonista di un’intervista con Musk vista da un esercito di internauti, si è schierato contro Breton, accusandolo di “interferenze nelle elezioni americane“. Il che ha causato un grande imbarazzo nell’Unione Europea, che ha fornito una risposta ufficiale piuttosto ecumenica. Ma sotto la cenere covano le braci di uno scontro senza precedenti.
“Quella che il Commissario Breton ha espresso nella sua lettera è una preoccupazione generale”, ha cercato di minimizzare la portavoce della Commissione Europea Arianna Podestà. “Sottolineando che le regole ai sensi del Digital Services Act devono essere rispettate dalle grandi piattaforme. Per quanto riguarda i tempi e la formulazione della lettera, questi non sono stati né concordati né coordinati con la Presidente Von der Leyen, né con il Collegio dei commissari”. La responsabilità, dunque, è stata scaricata su Breton. E Bruxelles ci ha tenuto a far sapere di non avere “alcuna intenzione di interferire con le elezioni negli Stati Uniti”. Ma le reazioni sono arrivate anche in ordine sparso. La presidente dei Liberali Ue (gruppo Renew) Valerie Hayer ha voluto ringraziare Breton per il suo intervento, ricordano che Musk è tenuto “come proprietario di uno dei più grandi social del mondo a rimuovere i contenuti illegali che vi abbondano. Nell’Unione Europea non possono essere tollerati in nessun modo contenuti che incitano alla violenza”. La risposta di Musk è arrivata come un fulmine a cielo non proprio sereno, e la situazione promette di riscaldarsi ulteriormente con l’avvicinarsi delle elezioni che decideranno il nuovo inquilino della Casa Bianca.
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