Enrico Letta pensa di prendere in giro gli Italiani. Il Mes è una trappola per l’Italia? “Cambiamogli nome”
Che il Mes sia una trappola per la nostra nazione, ormai, lo hanno capito tutti – tranne la sinistra – tant’è che è stato lo stesso premier Giuseppe Conte, nell’ultima conferenza stampa, ad aver ribadito che si tratta di un “inutile debito”. Nel coro del partito del vincolo esterno che ormai da mesi ci esorta di commissariare l’economia italiana c’è anche Enrico Letta. L’ex Presidente del Consiglio, infatti, ha rilasciato un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, nella quale ha toccato i due temi che stanno scuotendo il vecchio continente in questo periodo di pandemia: il Recovery Fund – del quale i governi spagnolo e portoghese hanno palesato di non voler accedere alle risorse sotto forma di prestiti – e il meccanismo europeo di stabilità.
Mes? Cambiamogli nome
Alla domanda sul perché alcune misure messe in campo dall’Ue per rispondere alla crisi economica causata dal Covid, in particolare il Mes, sono ancora viste con grande sospetto, l’ex premier ha affermato che “l’Europa ha gestito molto male l’episodio (ci vuole coraggio per definirlo semplicemente così, ndr) in Grecia e ha causato un grosso problema di fiducia nell’opinione pubblica spagnola ed italiana. L’immagine era quella di un Paese che nei momenti di difficoltà subiva troppe imposizioni e veniva abbandonato. Questo ha danneggiato l’immagine degli aiuti europei”.
A questo punto, secondo Letta, quale altra retorica potrebbe attecchire per convincere gli italiani e gli spagnoli per accedere a questa linea di credito che, dopo la prima fase dell’emergenza sanitaria, alla fine, nessuno in Europa ha accettato? Semplice: se ormai è passato il messaggio che il Mes è cattivo, basterà cambiargli il nome per renderlo sicuro e accattivante: “Dobbiamo fare un passo avanti e riformare il Mes. Cambiarlo completamente, anche il nome e le regole. Renderlo comunitario e non solo per i paesi dell’euro. Inoltre consegnarlo alla Commissione Europea, altrimenti nessuno lo prenderà” ha continuato Letta.
Non serve essere affermati politologi per capire che queste parole non sposteranno gli equilibri, sicuramente non nell’esecutivo di Sanchez, però possiamo dire con tranquillità, ricordando l’alba della stagione renziana: “Enrico stai sereno”.
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