Emanuela Orlandi, la rivelazione di Alì Agca: “Portata in Liechtenstein, ora vive in..
Il caso di Emanuela Orlandi rappresenta uno dei più grandi misteri irrisolti della storia italiana. La ragazza, cittadina vaticana di 15 anni, scomparve il 22 giugno 1983 dopo essere uscita da una lezione di musica a Roma. Da quel giorno, non si sono mai trovate prove certe sulla sua sorte, ma il caso ha alimentato per decenni ipotesi, indagini e teorie che coinvolgono il Vaticano, la criminalità organizzata e i servizi segreti internazionali.
La vicenda è diventata un simbolo di omertà e mistero, attirando l’attenzione di giornalisti, documentaristi e perfino del cinema. Fin dai primi giorni dopo la scomparsa, la famiglia Orlandi ha ricevuto telefonate anonime e segnalazioni che collegavano il rapimento a un tentativo di scambio per la liberazione di Ali Ağca, l’uomo che aveva attentato alla vita di Papa Giovanni Paolo II nel 1981.
Questa ipotesi ha alimentato sospetti sul coinvolgimento di gruppi terroristici e dei servizi segreti dell’Est europeo, ma non è mai stata confermata con prove concrete. Parallelamente, alcune fonti hanno ipotizzato un legame tra la scomparsa di Emanuela e la Banda della Magliana, il potente gruppo criminale romano che avrebbe avuto contatti con alti esponenti del Vaticano.
Nel corso degli anni, ci sono stati numerosi tentativi di riaprire il caso, con la famiglia Orlandi che ha sempre chiesto verità e giustizia. Nel 2019, il Vaticano ha autorizzato l’apertura di due tombe nel Cimitero Teutonico dopo una segnalazione anonima, ma all’interno non sono stati trovati resti riconducibili a Emanuela.
Nel 2023, a quarant’anni dalla scomparsa, è stata aperta una nuova inchiesta in Vaticano, seguita da un’indagine parlamentare italiana per cercare di fare luce sugli eventi. Il coinvolgimento della Santa Sede è sempre stato oggetto di forti polemiche.
Molti ritengono che il Vaticano sappia più di quanto ha mai rivelato e che possa aver insabbiato informazioni cruciali per proteggere figure di alto rango. L’ultima rivelazione sul caso è arrivata proprio in queste ore. E’ Ali Agca a rompere il silenzio sul caso con una sconvolgente verità. Dove si trova Emanuela Orlandi?
Alì Agca è un ex terrorista turco, noto soprattutto per aver attentato alla vita di Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro. Nato nel 1958 in Turchia, è stato un membro dei Lupi Grigi, un’organizzazione ultranazionalista turca.
Dopo l’attentato al Papa, Agca fu arrestato e condannato all’ergastolo in Italia, ma nel 2000 venne graziato dal presidente Carlo Azeglio Ciampi e trasferito in Turchia, dove scontò ulteriori pene per altri crimini. Nel corso degli anni, Agca ha rilasciato numerose dichiarazioni controverse, spesso contraddittorie, su temi legati al Vaticano, alla CIA, al KGB e alla scomparsa di Emanuela Orlandi.
In un recente video postato su Facebook ha ribadito quello che sostiene già da tempo. “Emanuela Orlandi è viva e si trova in un convento di clausura come suora in qualche parte di Europa”, avrebbe ribadito. Secondo Agca, la giovane cittadina vaticana, scomparsa nel 1983, sarebbe viva e si troverebbe in un convento di clausura in Europa.
L’ex membro dei Lupi Grigi afferma che il Vaticano avrebbe trasferito Emanuela in una casa reale in Liechtenstein, con una decisione presa il 15 giugno 1983 tra il principe Hans-Adam e il cardinale Agostino Casaroli, allora segretario di Stato del Vaticano.
Sempre secondo Agca, la sera del 22 giugno Emanuela sarebbe stata condotta fuori dal Vaticano con un’auto diplomatica nera e successivamente ospitata nel palazzo reale del Liechtenstein. Agca sostiene inoltre che Papa Giovanni Paolo II abbia sigillato il caso con il segreto di Stato pontificio e che la sua visita in Liechtenstein nel 1985 fosse un segnale di riconoscenza alla famiglia reale. Secondo Agca, Emanuela avrebbe ricevuto una nuova identità e un passaporto diverso, e oggi vivrebbe come suora di clausura.