EMA, SCOPERTO NUOVO EFFETTO COLLATERALE IN UNO DEI VACCINI COVID: IL COMUNICATO
In questo periodo dettato dalla pandemia di Covid-19 sono molte le reazioni sorte attorno ai vaccini. Rimane ancora molto acceso il dibattito tra no-vax e sostenitori della campagna di vaccinazione, che ci sta permettendo di uscire pian piano dall’emergenza sanitaria, ma soprattutto di evitare ulteriori decessi a causa del Sars-CoV-2. Le autorità sanitarie stanno comunque continuando a monitorare la situazione, e soprattutto gli effetti collaterali che danno i vaccini anti Covid.
Ciò non vuol dire assolutamente che i vaccini non siano sicuri dal punto, tutt’altro. Semplicemente come ogni medicinale in circolazione sul nostro pianeta, anche i vaccini contro il coronavirus possono avere degli effetti indesiderati, che spesso, nella stragrande maggioranza dei casi non sono minimamente paragonabili ai sintomi che può dare la malattia vera e propria. In queste ore l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, ha dato indicazioni ad una delle aziende che producono uno dei vaccini anti Covid in circolazione di aggiornare le informazioni di prodotto a causa di un nuovo effetto collaterale riscontrato.
SINDROME RARISSIMA
Secondo quanto si apprende dai media internazionali, notizia riportata anche dai giornali nostrani, l’Ema ha riscontrato che con il vaccino prodotto da Moderna si è osservata in alcuni casi la comparsa della Cls, ovvero sindrome da perdita capillare. Si tratta di una condizione rara “che provoca fuoriuscita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni, i capillari” – questo ha spiegato Ema all’agenzia Adnkronos.
La sindrome è stata osservata anche con il vaccino prodotto da Pfizer-BioNTech, altro vaccino, così come Moderna, che funziona con la tecnologia a mRna. In totale sono state esaminate 55 reazioni avverse di questo genere, 11 con il vaccino di Moderna su un totale di 559 pazienti analizzati e 44 con il siero prodotto da Pfizer su un totale di 2 miliardi di dosi somministrate fino a questo momento.
Il Prac, che è l’ente regolatorio dell’Unione Europea per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini, ha affermato che comunque non vi è un’associazione di causa-effetto tra la somministrazione di questi vaccini e la comparsa della sindrome, che si però riacutizzare in persone che ne hanno già sofferto.