Ecco chi sono i 3 papabili italiani a diventare il nuovo Pontefice

La scomparsa di Papa Francesco segna un momento di profonda riflessione per la Chiesa cattolica e per l’intera comunità internazionale. Il Pontefice, salito al soglio di Pietro nel 2013, ha incarnato per oltre un decennio un’idea di Chiesa più vicina agli ultimi, seguendo le orme di San Francesco.

Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha impresso un’impronta profonda su molti aspetti della vita ecclesiale. Il suo magistero è stato segnato da una forte attenzione pastorale, con particolare riguardo ai poveri, ai migranti e a tutte le categorie emarginate. Gli ultimi mesi sono stati particolarmente duri per il Santo Padre, alle prese con problemi di salute molto gravi che non gli hanno lasciato scampo.

Dopo oltre un mese di ricovero presso il Policlinico Gemelli, era stato dimesso ed aveva avviato un lungo percorso di riabilitazione. Nella prima mattinata di lunedì, il Vaticano ha annunciato con dolore il decesso del Pontefice a causa di un Ictus.

Ora si apre la fase del Conclave, il momento in cui i cardinali elettori, provenienti da ogni parte del mondo, si riuniranno nella Cappella Sistina per scegliere il successore di Francesco. Saranno circa 120 i porporati con diritto di voto, tutti di età inferiore agli 80 anni. Molti di loro sono stati nominati proprio da Papa Francesco, il che potrebbe influenzare l’orientamento della scelta, spingendola verso un profilo in continuità con la visione pastorale e riformatrice dell’ultimo pontificato.

ll Conclave è un rito solenne e antico, avvolto da un’aura di spiritualità e riservatezza. I cardinali si confronteranno lontano da occhi indiscreti. Ogni scrutinio sarà seguito dall’emissione della famosa fumata: nera se non c’è accordo, bianca quando sarà stato eletto il nuovo Papa. In queste ore stanno trapelando indiscrezioni circa i 3 papabili italiani. Di chi si tratta?

Il prossimo conclave si presenta come uno dei più aperti e imprevedibili degli ultimi decenni. I cardinali elettori dovranno trovare un equilibrio tra continuità con il pontificato rivoluzionario di Francesco e la necessità di garantire stabilità a una Chiesa divisa.

Il Pontefice argentino ha cambiato radicalmente volto e linguaggio della Chiesa cattolica, disancorandolo rispetto ai dogmi del passato. Una spinta rivoluzionaria, che in un certo senso è stata anche divisiva all’interno della Chiesa. Non tutti, nel collegio cardinalizio, sposano la visione di Papa Francesco, per cui non sarà facile trovare un degno sostituto che metta d’accordo tutti.

Dopo i papi europei (Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) e quello sudamericano (Francesco), si aprono nuove possibilità. L’Africa e l’Asia potrebbero finalmente vedere un proprio rappresentante sul soglio pontificio, con il cardinale filippino Luis Tagle come candidato forte. Parallelamente, cresce la nostalgia per un papa italiano, assente da quasi mezzo secolo.

Tra i candidati tricolore spiccano tre figure: il diplomatico Pietro Parolin, il pastore popolare Matteo Zuppi e il mediatore in Terra Santa Pierbattista Pizzaballa. Ciascuno rappresenta un’interpretazione diversa dell’eredità di Francesco: Parolin l’abilità diplomatica, Zuppi l’impegno sociale, Pizzaballa il dialogo interreligioso.

Nei prossimi giorni, Roma tornerà ad essere il centro dell’attenzione globale. Dai funerali semplici di Francesco, che ha chiesto di essere sepolto “nella nuda terra“, al dramma del conclave, tutto il mondo guarderà alla Chiesa cattolica. Qualunque sia l’esito, il nuovo pontefice dovrà affrontare sfide epocali: dalle divisioni interne alla crisi di vocazioni, fino al rapporto con un mondo sempre più polarizzato.

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