“È dura accettarlo, fa male”. Crollo di Enzo Paolo Turchi al Grande Fratello: racconta cosa è successo in lacrime
Tra i concorrenti vip di questo nuovo Grande Fratello c’è anche Enzo Paolo Turchi. Il marito di Carmen Russo si è subito ambientato e a dirla tutta si è anche già distinto. In un video circolato durante la diretta di giovedì sera è sembrato mettersi d’accordo per le nomination con le Non è la Rai e più tardi ha spoilerato il nome di un presunto nuovo gieffino che dovrebbe varcare la porta rossa.
“(….) Io ho creato i primi ballerini, quando io ero primo ballerino li prendevo e li mettevo vicino a me e li aiutavo. Li portavo io a lavorare. A Luca, Luca Tommassini, l’ho preso a nove anni. Luca deve venire pure lui qui dentro deve entrare”, ha detto Enzo Paolo Turchi ai compagni d’avventura. Sarà vero?
Enzo Paolo Turchi piange al Grande Fratello
Ma in serata, Enzo Paolo Turchi si è aperto con Shaila Gatta e Amanda Lecciso e ha avuto un crollo. Il coreografo ha pianto e rivelato di sentire la mancanza della sua Carmen, poi ha aggiunto che sta iniziando a fare i conti con degli episodi molto dolorosi e delicati del suo passato. “Amore mio Carmen Russo mi manchi, lo sai. Mi manca nella vita, lei mi ha fatto così tanto, mi ha aiutato. La mia Carmen Russo. Qui ho trovato un po’ le forze. Tutti abbiamo i problemi, però alla mia età è dura e difficile”.
Quindi è entrato nel dettaglio: “Ragazze è dura. Cosa? È dura accettare quello che mi è successo, vergognarmi. Pure questo è doloroso. Perché mi chiedo perché, come mai. Io cerco di non danneggiare mai gli altri, non far male e invece poi… Io pensavo di averlo dimenticato e invece no. Io sto aprendo questa porta che era chiusa con mille lucchetti dentro di me. Bisogna liberarsi di quello che nascondiamo dentro. Ve lo dico come consiglio”.
Probabilmente, ricostruisce il sito Biccy, lo sfogo di Enzo Paolo ha a che fare con il suo passato, come raccontò tempo fa a Il Messaggero. Il coreografo spiegò di aver avuto un’infanzia durissima: “Da bambino ho fatto la fame, sono cresciuto nelle strade dei Quartieri Spagnoli. Quando avevo 4 anni mio padre ci abbandonò e mia madre, che già aveva visto morire due figlie, uccise da un carro armato, perse la testa. Spariva per giorni. Così mi ritrovai a dormire dove capitava e a fare le pulizie in una bisca per mangiare almeno un panino”. Poi iscrisse lui e la sorella alla scuola di danza del San Carlo e quella fu la sua salvezza.