“Delinquente”. Dritto e Rovescio, furia Paolo Del Debbio sul caso del momento: “Ma come si fa”
“Un delinquente, ma come si fa”. Dritto e Rovescio, polemica sulle parole di Paolo Del Debbio e sui commenti al vetriolo che lo sfogo ha generato sui social. Parole dure quelle del conduttore ma che di fatto rappresentano il pensiero di molti italiani che avevano già prima di lui mosso delle pesanti accuse agli organi di controllo. Andiamo con ordine e cerchiamo di capirci qualcosa. Nella puntata di ieri, 12 settembre 2024, di Dritto e Rovescio, il dibattito si è concentrato su temi di grande attualità, tra cui la sicurezza, l’economia e le recenti polemiche politiche.
La serata ha visto come ospite di punta il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha affrontato vari argomenti, tra cui i risultati del governo Meloni e le sfide che l’Italia deve affrontare. La Russa ha esordito con un’analisi positiva sui progressi del governo, sottolineando come la considerazione dell’Italia all’estero sia aumentata e come gli investimenti nel sud stiano dando i loro frutti. Ha affermato: “L’occupazione è aumentata e i migranti sono diminuiti. L’Italia è il quarto paese al mondo per l’export”.
“Un delinquente”. Dritto e Rovescio, Paolo Del Debbio sbrocca
Il dibattito si è fatto acceso quando si è passati a discutere di sicurezza, un tema che ha dominato la serata. La deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla microcriminalità, sottolineando la necessità di un approccio più rigoroso. Tuttavia, la sua posizione è stata contestata da Pierfrancesco Majorino del PD, che ha messo in evidenza le contraddizioni nel discorso della Montaruli, ricordando le sue vicissitudini giudiziarie. Ma c’è stato un momento in cui Paolo Del Debbio ha perso per un attimo la sua proverbiale calma. Si parlava del delitto di Sharon Verzeni.
E riguardo Moussa Sangare, il 31enne italiano di origini maliane che nella notte tra il 28 e 29 luglio scorsi ha ucciso la giovane, il padrone di casa ha detto: “Io dico, ma come si fa a lasciare libero uno come Moussa? L’hanno denunciato anche i familiari. Questo non l’hanno denunciato degli estranei, l’hanno denunciato la sorella e la madre. Ha compiuto delle violenze in casa, raccontate dalla sorella e dalla madre, insomma… coltelli in mano, roba anche pesante, molto pesante. Pluri-denunciato, il fatto che lo abbiano denunciato i familiari non è che conta di più, ma significa che in quella famiglia quel soggetto può commettere delle cose che non vanno bene…”.
E ancora: “Figurati fuori, e poi tanto è vero che è successo quel che è successo”. E sui social qualcuno risponde: “La risposta è semplice, se uno è un delinquente, è un delinquente indipendentemente dal colore della pelle. Bisogna smetterla di avere paura di sbattere in cella un delinquente solo perché non è bianco e gridare al fascista e xenofobo a chi cerca di mantenere l’ordine”, “Come si fa? Bisogna chiedere ai giudici”, “Ma se li prendono e vengono subito rilasciati”.