In queste ore è stata sentita dagli inquirenti anche la madre di Stefano Argentino, Daniela Santoro. La donna ha raccontato di aver ricevuto una telefonata dal figlio in lacrime mentre era in auto: lui le diceva di voler togliersi la vita. Ignara del delitto, ha cambiato rotta e si è diretta a Messina per raggiungerlo.
Durante il viaggio, ha cercato di tranquillizzarlo al telefono, temendo che potesse compiere un gesto estremo. “Mi parlava di un fallimento nella sua vita – ha dichiarato – ma non mi ha detto cosa aveva fatto”. Giunti a Messina, Daniela e il marito hanno trovato Stefano, bagnato dalla pioggia e con il cappuccio calato sul volto. “Non rispondeva alle nostre domande – ha spiegato la donna – sembrava scioccato”.
Solo poco prima di arrivare al b&b di famiglia a Noto, dove la coppia lo ha portato per proteggerlo e non turbare l’altro figlio, Stefano ha confessato il delitto. Daniela, sconvolta, ha lasciato un biglietto all’altro figlio per spiegare la sua assenza. Un gesto che ha rafforzato i sospetti degli inquirenti sul possibile coinvolgimento della madre nella fuga del ragazzo.
Secondo la Procura, Stefano non avrebbe potuto scappare da solo: non possiede un’auto e aveva gli abiti sporchi. Le indagini si concentrano su chi possa averlo aiutato a raggiungere Noto. Intanto, si continua a cercare l’arma del delitto: una lama è stata trovata, ma si ipotizza che il killer possa aver usato un bisturi o un taglierino, ancora non rinvenuti.
L’esame autoptico ha confermato che Sara è deceduta per una coltellata alla giugulare. Lunedì si terranno i funerali a Misilmeri, il paese della giovane, dopo una veglia aperta ai cittadini. L’Università di Messina le conferirà una laurea alla memoria. Una fiaccolata ha già riunito centinaia di persone in città. Il femminicidio ha profondamente scosso la comunità, mentre emergono sempre più dettagli sugli ultimi istanti di vita di Sara.