Covid, Astrazeneca ritira dal mercato il suo vaccino
Astrazeneca ha annunciato il ritiro del suo vaccino Vaxzevria, precedentemente utilizzato nella lotta contro il Covid-19. Questa decisione segue l’ammissione, durante una recente udienza all’Alta Corte di Londra, della possibilità che il vaccino possa causare gravi effetti collaterali, inclusi casi rarissimi di trombosi con sindrome trombocitopenica.
Il ritiro del vaccino ha avuto effetto nell’Unione Europea il 7 maggio, con ulteriori piani per estendere questa misura nel Regno Unito non appena le procedure burocratiche saranno completate. Negli Stati Uniti, il Vaxzevria non era mai stato approvato per l’uso.
Nonostante l’ex primo ministro britannico Boris Johnson e altri leader come Mario Draghi avessero in passato difeso il vaccino, l’attenzione si è spostata sui rari, ma potenzialmente letali, effetti collaterali che hanno interessato una piccola porzione degli oltre tre miliardi di dosi somministrate globalmente. Questi eventi avversi hanno portato a 81 decessi nel Regno Unito e hanno spinto almeno cinquanta famiglie a intentare cause legali contro la multinazionale.
Tuttavia, Astrazeneca chiarisce che il ritiro del Vaxzevria non è direttamente correlato a questi effetti collaterali, ma piuttosto al fatto che il vaccino era basato sulla variante originale del virus, nota come ceppo di “Wuhan”. L’azienda sostiene che il declino della domanda e lo sviluppo di nuovi vaccini per combattere le varianti successive hanno reso il Vaxzevria obsoleto.
In un comunicato, l’azienda ha espresso orgoglio per il ruolo significativo che Vaxzevria ha avuto nel contribuire a mitigare la pandemia, con stime che attestano oltre 6,5 milioni di vite salvate nel primo anno di utilizzo.
Con la progressiva cessazione della produzione e distribuzione di Vaxzevria, Astrazeneca si prepara a chiudere questo capitolo, enfatizzando il passaggio a nuove soluzioni vaccinali che meglio si adattano alle varianti in circolazione.