“Cosa si vede nei video”. Omicidio Pierina Paganelli, le prove che hanno portato all’arresto di Dassilva
Omicidio Pierina Paganelli, in alcuni video i motivi dell’arresto di Louis Dassilva. Lo scorso 3 ottobre la 78enne fu uccisa con 28 coltellate nel garage di un condominio di via del Ciclamino a Rimini. La donna era appena rientrata da un incontro con i Testimoni di Geova, di cui faceva parte. Il suo corpo senza vita era stato ritrovato dalla nuora Manuela Bianchi, moglie del figlio Giuliano Saponi.
Quest’ultimo, qualche mese prima dell’omicidio della madre, era rimasto vittima di uno strano incidente. L’uomo si stava recando a lavoro in sella alla sua bici ed era stato colpito da qualcosa di piatto come uno specchietto retrovisore. Era andato in coma e solo dopo una lunga degenza aveva fatto ritorno a casa. Il 16 luglio scorso, a 9 mesi dall’omicidio di Pierina, il vicino di casa Louis Dassilva è stato arrestato. Ora emergono nuovi dettagli sul suo conto.
Cosa si vede nei video che incastrano Louis Dassilva
L’uomo, che al momento è l’unica indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, è stato arrestato e portato in carcere. Durante l’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il movente, secondo gli inquirenti, risiederebbe nella relazione extraconiugale tra Dassilva e Manuela Bianchi, nuora della vittima. Ora spuntano fuori anche dei video.
Nei filmati della telecamera della farmacia in via del Ciclamino che la Procura di Rimini ha mostrato al gip per ottenere l’arresto di Dassilva emergono alcuni dettagli nelle ore precedenti all’omicidio. In alcune immagini si vede come Louis Dassilva era vestito la sera del delitto: si sospetta che l’uomo non abbia mai consegnato alla polizia quegli abiti. Ma c’è un’altra immagine che secondo l’accusa ‘incastra’ l’uomo.
In un fotogramma appare quello che sembrerebbe Dassilva alle 19:26 mentre cammina nei pressi della farmacia. Ebbene Louis ha sempre dichiarato di essere rientrato a casa alle 19 e di esserci rimasto fino al mattino successivo. C’è poi un’altra ripresa delle 22:17 in cui si vede un uomo che si dirige verso il portone del civico 31 di via del Ciclamino: secondo gli investigatori, sulla base di alcuni elementi come la carnagione scura, la corporatura e la deambulazione, quell’uomo sarebbe proprio Louis Dassilva.
Secondo gli inquirenti la presenza di Louis Dassilva a quell’ora e in quel luogo, tre minuti dopo l’omicidio di Pierina, si spiegherebbe solo con la necessità da parte dell’uomo di liberarsi dell’arma utilizzata per uccidere la 78enne. Per la criminiloga Roberta Bruzzone, però, l’impianto accusatorio sarebbe basato principalmente su supposizioni e “aggredibile da diversi punti di vista“.