“Cosa le ho fatto davvero”. Giada Zanola, prima ammissione del fidanzato che poi ritratta
Svolta nell’omicidio di Giada Zanola, la 34enne morta nei giorni scorsi dopo essere precipitata, intorno alle 3.30, da un cavalcavia dell’autostrada A4. Al suicidio la famiglia della ragazza aveva detto, da subito, di non credere. Così come gli inquirenti che hanno messo sotto torchio il compagno della donna, Andrea Favero sul quale, oggi, escono fuori nuove verità. A riportarle è il Corriere del Veneto. Parole che fanno malissimo, mentre la scia dei femminicidi in Italia non si ferma.
Da inizio 2024 sono 18 le donne uccise, in Italia. La prima vittima di femminicidio è stata Rosa D’Ascenzo, uccisa a Capodanno. Una storia, racconta Lapresse, dai contorni molto simili a quelli di tanti altri delitti compiuti in ambito famigliare: “Rosa D’Ascenzo, 70 anni, viene portata in ospedale a Civita Castellana (Viterbo) dal marito”.
Omicidio Giada Zanola, il fidanzato ammette poi ritratta
“Ai medici, che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso, l’uomo ha parlato di una caduta nella loro casa a Sant’Oreste (Roma). L’ospedale ha però allertato i carabinieri che hanno condotto l’uomo in caserma e successivamente l’hanno arrestato: avrebbe colpito a morte la donna utilizzando un utensile preso dalla cucina, forse una padella, simulandone poi la morte accidentale”.
Come accidentale voleva esser fatta passare la morte di Giada Zanola, ma ora emerge che Andrea Favero avrebbe confessato il delitto agli uomini della Polizia Stradale e della Squadra Mobile di Padova spiegando la dinamica dell’omicidio della compagna e madre di suo figlio: “L’ho afferrata per le ginocchia e l’ho sollevata oltre la ringhiera”, avrebbe detto agli inquirenti.
Il motivo dell’omicidio sarebbe legato ad una lite durante la quale Giada Zanola avrebbe minacciato di non fargli veder più il figlio. Da lì “l’uomo avrebbe afferrato la compagna per le ginocchia mentre erano entrambi sul gradino del parapetto, alto 80 centimetri, per poi gettarla nel vuoto oltre la ringhiera, alta un metro. La donna è precipitata da un’altezza di 15 metri, e dopo la caduta è stata travolta da un camion in corsa”. Parole che poi Favero non ha confermato davanti al pm Giorgio Falcone.