Corruzione, arrestato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Prese 74mila euro per agevolare gli Spinelli”
Dall’alba di oggi, un “terremoto” giuridico sta scuotendo Genova, La Spezia, e la Liguria intera, causato da un’operazione massiccia della Guardia di Finanza. Un intrigo di corruzione sembra far crollare un sistema di favori in cambio di denaro, in una rete di mazzette che ora vede al centro delle accuse il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e altre figure chiave del sistema portuale e industriale regionale.
Toti, al termine del suo secondo mandato, è finito agli arresti domiciliari, così come Aldo Spinelli, figura storica della gestione portuale e noto per i suoi trascorsi come presidente dei club calcistici di Genoa e Livorno. Invece, Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e ora amministratore delegato delle multiutility Iren, è stato incarcerato.
Coinvolto anche Matteo Cozzani: “Ha agevolato il clan Cammarata”
Le indagini, che coinvolgono il braccio destro di Toti e suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, hanno messo in luce pratiche opache nella politica ligure degli ultimi anni. Un esempio è la proroga trentennale della concessione per le aree del Terminal Rinfuse, affidata a Spinelli nel dicembre 2021, decisione che ha suscitato perplessità data la performance non eccellente dell’operatore negli ultimi anni. Cozzani sarebbe accusato di aver agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.
Ulteriori implicazioni riguardano le Colonie Bergamasche di Celle Ligure, un complesso immobiliare lussuoso dove, secondo l’accusa, sono stati fatti interventi per accaparrarsi vantaggi illegali, incluso l’accesso esclusivo a una spiaggia privata.
74mila euro per “agevolare”: le accuse della procura
Dal verbale della procura, si legge che “al Presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte dell’impegno di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”, di agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali, di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla TERMINAL RINFUSE GENOVA S.r.l. (controllata al 55% dalla SPINELLI S.r.l.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021, di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22), di assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI), 3 di agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022)”.
Infine, la catena di supermercati Esselunga, nota per le sue battaglie legali documentate nel libro “Falce e carrello”, è stata coinvolta in quanto accusata di aver seguito “scorciatoie” per aprire nuove sedi a Genova, incluse vicinanze ai terminal portuali.
L’inchiesta, iniziata nel gennaio 2020 dopo segnalazioni di operazioni sospette dalla Fondazione Change, legata a Toti, è cresciuta fino ad includere le recenti arrestazioni, dimostrando una volta di più come la corruzione possa infiltrarsi nei livelli più alti della politica e dell’economia regionale.