Coronavirus, il farmaco della speranza: “Ottimi risultati in 24 ore”
Dopo l’annuncio dell’Istituto Migal di Israele che ha fatto sapere di essere vicini a un vaccino per il coronavirus e le terapie sperimentali adottate in Italia contro il Covid-19 – come quelle utilizzate contro l’Aids, i farmaci contro la malaria o il Remdesivir anti ebola – ora spunta un’altra nuova possibile cura.
Si tratta del Tocilizumab, un farmaco che usualmente viene somministrato con l’obiettivo di contrastare gli effetti collaterali di alcuni farmaci immunoterapici. Questo farmaco, insomma, dà qualche speranza nella lotta contro il coronavirus e a darne notizia, dopo averlo utilizzato su alcuni pazienti colpiti da infiammazione ai polmoni e alle vie respiratorie, sono gli ospedali Pascale e Cotugno di Napoli.
Intervistato da FanPage, il direttore dell’Immunoterapia Oncologica dell’ospedale Pascale di Napoli, Paolo Ascierto spiega: “Lo abbiamo provato su un paziente in terapia intensiva e un altro paziente in divisione. Ecco, in appena 24 ore abbiamo avuto ottimi risultati tanto che oggi valutiamo di stubare il paziente in terapia intensiva. Visiti i risultati iniziamo immediatamente l’uso sperimentale su altri due pazienti affetti da Coronavirus”.
Insomma, così “a sorpresa”, arrivano buone notizie. E ce n’è un gran bisogno, specialmente a fronte dell’ultimo bollettino sul numero di contagi e di decessi: in Italia, ora come ora, si registrano 10.149 casi confermati, 724 persone che si sono ristabilite e 631 morti per mano del Covid-19.
“Ci serve ad evitare i morti, consentendoci far uscire i pazienti dalla terapia intensiva e questo per noi è davvero molto importante”, aggiunge il dottore Ascierto, che sottolinea come l’adozione del Tocilizumab sia stata caldeggiata dai colleghi cinesi, visto che nel Paese del dragone su 21 pazienti a cui lo hanno somministrato, 20 ha avuto i risultati sperati contrastando l’infezione polmonare.
Ascierto, sempre a FanPage, precisa: “Il Tocilizumab non è un farmaco specifico per il Covid19 ma neutralizza l’interleuchina 6, la proteina che è il principale vettore dell’infiammazione polmonare prodotta dal Coronavirus, questo ci permette di far recuperare al paziente le sue capacità respiratoria in 24-48 ore, sono risultati molto importanti”. Quindi, in sostanza, il farmaco non combatte a monte contro il coronavirus, ma è efficace sui suoi effetti, aiutando il paziente a rimettere in salute il proprio apparato respiratorio, lasciandosi alle spalle un letto nel reparto di terapia intensiva e permettendogli di tornare a casa per una convalescenza tutto sommato normale. E, soprattutto di questi tempi, non è certo cosa da poco, anzi.