Ciccio e Tore morti nel pozzo, dopo 19 anni spunta il testimone: “Cosa ho visto quella sera”
La tragica scomparsa di Ciccio e Tore, i due fratellini di Gravina di Puglia avvenuta nel 2006, continua a rappresentare un enigma irrisolto che affligge la comunità e la famiglia dei bambini. Nella puntata di ieri sera della trasmissione “Le Iene”, sono emerse nuove e inattese testimonianze che potrebbero gettare una luce su una vicenda che ha visto il padre dei bambini, Filippo Pappalardi, come principale indagato, nonostante la sua completa assoluzione da parte della magistratura.
Dopo un’assenza di 17 mesi, i corpi di Ciccio e Tore furono ritrovati in un pozzo, e le analisi autoptiche indicarono che il decesso era avvenuto a causa di una caduta accidentale. Non furono trovati segni di violenza né tracce di DNA estraneo, ma il mistero rimane, alimentato da testimonianze contraddittorie e dal clima di sospetto che circonda Pappalardi.
La Versione Smentita e le Contraddizioni
Inizialmente, la testimonianza di Carlo De Marino, un coetaneo delle vittime, aveva sollevato gravi accusa nei confronti di Pappalardi. De Marino sostenne che il padre avesse caricato i bambini in auto mentre giocavano con gli amici. Tuttavia, questa versione fu smentita da altri testimoni presenti quella sera, e successivamente De Marino ritrattò la sua affermazione, affermando che il suo ricordo apparteneva a un’altra circostanza. Nonostante ciò, Pappalardi trascorse 90 giorni in carcere in isolamento prima di essere scagionato da ogni accusa.
Luigi Liguori, ex capo della squadra mobile di Bari, ha recentemente rilasciato dichiarazioni inquietanti su Pappalardi, definendolo “uno psicopatico” e suggerendo che i bambini potrebbero essere scappati da casa per sfuggire alla rabbia del padre, finendo poi nel pozzo di un casolare abbandonato. Tuttavia, le sue affermazioni non hanno mai trovato riscontro in sede giudiziaria, dove le indagini si sono concentrate esclusivamente su Pappalardi, trascurando altre piste.


Nuove Testimonianze: Un Racconto Inquietante
La puntata di “Le Iene” ha introdotto una nuova testimonianza, quella di un giovane che oggi ha l’età che avrebbero avuto Ciccio e Tore. Il testimone ha rivelato di aver vissuto un episodio inquietante legato alla scomparsa: “Non l’ho mai detto a nessuno, neppure alla mia famiglia”, ha dichiarato, aggiungendo che durante una serata con amici, Carlo De Marino era apparso ubriaco e in preda a un forte sconforto, ripetendo di sentirsi in colpa per non aver aiutato i bambini quella sera.
Le parole del giovane, cariche di emozione, hanno sollevato interrogativi sul ruolo di De Marino in quella drammatica serata e sul motivo per cui nessuno approfondì l’episodio. “Eravamo tutti allibiti e i suoi amici lo portarono via”, ha raccontato, lasciando intendere che ci fosse molto di più sotto la superficie di una storia già complessa.