“Ci sono due gay nella Nazionale”. Lo scoop sull’Italia agli Europei da Fabrizio Marrazzo

Rivelazione bomba sulla nazionale italiana di calcio. In questi giorni gli azzurri guidati da mister Spalletti sono impegnati agli Europei di calcio in Germania e nella prima partita hanno sconfitto per 2 a 1 l’Albania. Non è mancato un brivido iniziale quando gli avversari hanno segnato il gol del momentaneo 1-0 dopo appena 23 secondi, ma poi è arrivata la vittoria grazie ai gol di Bastoni Barella.

Tra poco arriverà il big match con la Spagna: il match valido per la seconda giornata del Girone B di Euro 2024 si disputerà, infatti, giovedì 20 giugno alle ore 21 alla Veltins-Arena di Gelsenkirchen. Intanto, però, a piombare sulla nazionale italiana non sono commenti o critiche di carattere tecnico-tattico, ma una dichiarazione destinata a far discutere parecchio.

Due calciatori dell’Italia sono gay, la dichiarazione bomba

In queste ore stanno facendo discutere le parole di Fabrizio Marrazzo, segretario e leader del Partito dei Gay, che è intervenuto a La Zanzara, la trasmissione del tardo pomeriggio condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio 24. Il tema è l’omosessualità nel mondo del calcio.

Marrazzo aggiunge: “Per un calciatore è ancora difficile fare coming out, in Italia c’è solo Jankto“. Poi arriva la rivelazione: “Nella Nazionale italiana ci sono uno o due calciatori gay non dichiarati. Dovrebbero fare dichiarazioni pubbliche, sarebbe importante in quell’ambiente”. Sulla questione si espresse a suo tempo anche Antonio Cassano: “Fr*ci in Nazionale? Speriamo non ci siano, problemi loro…”.

Fabrizio Marrazzo fa sapere: “Sicuramente ce n’è uno di omosessuale, sull’altro stiamo facendo verifiche. Stiamo cercando di capire se le informazioni che abbiamo sono corrette. Loro non possono dirlo perché sennò la loro carriera sarebbe influenzata. Essere LGBT non significa essere Giovanna d’Arco, ma la carriera andrebbe in declino specie per il rapporto coi tifosi. L’unico calciatore in Italia, Jankto, è stato pure condannato dal ministro Abodi per aver fatto coming out“. E conclude: “Se si sentissero di fare coming out sarebbe meglio, ma è una scelta privata”.