Chico Forti “trattato come un vip”. Esplode la rivolta dei carcerati
Un caso che continua a far discutere, quello del rientro in Italia di Chico Forti. Con le accuse al governo Meloni che si stanno facendo sempre più forti, giorno dopo giorno, per lo “show” (come lo hanno definito molti utenti) che ha visto al centro dei riflettori la premier, pronta ad accorrere in aeroporto per accogliere il detenuto al ritorno in patria dagli Stati Uniti. La vicenda è nota: Forti era da anni in carcere negli Usa, condannato per l’omicidio di un ragazzo, il figlio del proprietario di un albergo che doveva essere ceduto all’italiano. Il ragazzo, contrario alla vendita, era stato trovato morto su una spiaggia della Florida e Forti era stato accusato e poi condannato all’ergastolo per omicidio. Lui si è sempre detto innocente, ma non sono mai emerse prove tali da portare a una riapertura del caso. La stessa Meloni non ha pubblicamente contestato il verdetto, accogliendolo però allo stesso tempo a braccia aperte una volta rientrato in Italia a seguito di una lunga trattativa con gli Usa.
Quello che sta emergendo in queste ore è che Forti, una volta rientrato, starebbe beneficiando di un “trattamento di favore” in carcere, un passaggio che avrebbe già scatenato forti malumori e qualche accenno di rivolta tra gli altri detenuti della struttura di Montorio. Stando a quanto riportato da Repubblica, gli elementi “stonati” sarebbero molti, decisamente troppo per un detenuto condannato per un reato grave come l’omicidio
Dal rientro in Italia, Forti ha goduto di forti attenzioni mediatiche, con tanti esponenti di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, che si sono fatti avanti per un incontro e qualche foto da scattare insieme. “Come fosse una star” è la lamentela di altri detenuti, soprattutto di quelli condannati per reati minori. Per non parlare della playstation (la stessa con cui giocava Filippo Turetta, omicida di Giulia Cecchetin), dei “tour del carcere” che gli vengono consentiti e di un trattamento diverso, secondo Repubblica, per la qualità del cibo. Un detenuto-vip, insomma. Con le polemiche inevitabilmente esplose in rete.