Chiara Poggi, scontro in aula: la famiglia accusa, “Quel Dna non esiste”

Il caso di Chiara Poggi, la giovane brutalmente uccisa a Garlasco nel 2007, continua a scuotere l’opinione pubblica italiana, arricchendosi di nuovi sviluppi giudiziari e tensioni tra gli attori coinvolti. Negli ultimi giorni, il dibattito si è infuocato, con la richiesta di semilibertà per Alberto Stasi, già condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio della fidanzata, e l’emergere di un nuovo indagato, Andrea Sempio.

La scena del tribunale si è trasformata in un campo di battaglia, con la Procura contro la famiglia Poggi e le forze legali schierate in prima linea. L’udienza tenutasi a Pavia ha visto il conferimento dell’incarico al genetista Emiliano Giardina, nominato per analizzare il Dna rinvenuto sotto le unghie della vittima. Giardina, noto per il suo contributo nel caso di Yara Gambirasio, è al centro di una polemica accesa: la Procura ha infatti sollevato dei dubbi sulla sua imparzialità, citando un’intervista dove il genetista aveva già espresso riserve sulla compatibilità delle tracce biologiche.

La reazione da parte della famiglia Poggi non si è fatta attendere. Gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna hanno attaccato la Procura, accusandola di alimentare un processo mediatico a discapito di prove concrete. “Non esiste alcun Dna sotto le unghie di Chiara,” ha affermato Tizzoni, sollevando interrogativi sulla veridicità delle informazioni diffuse. Questa affermazione mina la narrazione che avrebbe potuto legare Andrea Sempio all’omicidio e getta un’ombra di incertezze su chi veramente possa essere il colpevole.

Nel frattempo, l’attenzione rimane alta su Alberto Stasi, la cui richiesta di ammissione al regime di semilibertà è attesa con crescente trepidazione. Le prossime decisioni del Tribunale di Sorveglianza potrebbero essere influenzate dalla fragilità delle nuove accuse contro Sempio e dalla complessità delle indagini in corso. Mentre la famiglia Poggi spera che un ulteriore sviluppo possa condurre a una nuova verità, la questione rimane intricata e carica di emozioni.

Dopo quasi 18 anni dall’omicidio, il caso di Chiara Poggi non solo continua a suscitare domande senza risposta, ma evidenzia anche le profonde divisioni e le polemiche che si sono accumulate nel tempo. È chiaro che la ricerca della verità in questo drammatico episodio non sarà semplice, e ci si interroga se nuovi elementi potranno realmente gettare luce su una storia che avrebbe dovuto trovare una conclusione.

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