Chiara morta per la statuetta caduta dal balcone: parlano i genitori del bambino
Gli inquirenti continuano a lavorare per capire l’esatta dinamica della tragedia costata la vita a Chiara Jaconis, la ragazza morta dopo essere stata colpita alla testa da una statuetta mentre camminava con il fidanzato nel centro di Napoli. Un dramma, quello della 22enne, che ha colpito profondamente la città. Oggi, durante la solennità di San Gennaro, ha parlato l’arcivescovo di Napoli.
Don Mimmo Battaglia ha voluto partecipare al lutto della famiglia Jaconis “Permettetemi oggi di rivolgere il mio pensiero che si fa preghiera, a Chiara, ai suoi familiari ed amici, e a tutti coloro che sono nel dolore per questa morte assurda e tragica: la Chiesa di Napoli vi è vicina!”. Dolore e lacrime, mentre gli inquirenti continuano a lavorare al caso.
Chiara Jaconis, i genitori del bimbo che avrebbe lanciato la statua negano: “Non è nostra”
I pm Ciro Capasso, Raffaele Barela e Vincenzo Piscitelli vogliono accertare quanto avvenuto in quella casa di via Santa Teresella degli Spagnoli. Presente in casa anche una baby sitter. Particolare che sta attirando l’attenzione degli inquirenti sono alcune testimonianze, secondo le quali già in altre occasioni erano piovuti dall’abitazione coinvolta nella vicenda vari oggetti che però non avevano mai determinato gravi conseguenze.
Intanto ci sono due indagati. Sono i genitori di un bambino che – secondo gli inquirenti – potrebbe aver lanciato l’oggetto dal terzo piano ferendo mortalmente la giovane donna. La coppia ha due figli. L’ipotesi è che uno dei due bimbi abbia fatto cadere la statuina. Ieri ci sono state perquisizioni nel loro alloggio mentre arrivano le prime indiscrezioni su alcune dichiarazioni dei genitori.
Quando gli agenti hanno mostrato la statua alla coppia avrebbero risposto: “Quella statua non è nostra. Non ci appartiene, non è mai entrata nella nostra abitazione”. Tradotto: noi non c’entriamo con questa storia, nostro figlio è estraneo alla morte Chiara. Ma la pista è tutt’altro che chiusa.