Cervi, per 50 euro si potranno uccidere i cuccioli: dove e perché. Bufera in Italia
Ognuno di noi ha ben impresse nella memoria le immagini del cartone Disney “Bambi“, forse uno dei più traumatici e tristi, ma proprio perché raccontava il dolore di questo piccolo cucciolo di cervo. Ebbene, in Italia, e precisamente in Abruzzo, sta accadendo qualcosa di davvero incredibile. Una delibera regionale dello scorso 8 agosto 2024 prevede che, con l’apertura della stagione di caccia, che sarà il prossimo 14 ottobre, nell’Aquilano si potrà sparare ai cervi e abbatterne fino a 469, compresi i cuccioli di età inferiore ai 12 mesi. Tutto questo però avrà un costo. Chi vorrà partecipare alle battute nei territori consentiti, e uccidere i cervi e i loro cucciolo, dovrà versare da 50 a 600 euro per ogni capo che riuscirà a mettere nel proprio carniere.
Come denuncia Today nel dare notizia di questo fatto, “il contributo, chiamato premio, sarà incassato dai rispettivi Ambiti di Caccia Territoriale. Insomma, i soldi tirati fuori per partecipare al ‘safari’ aperto dalla Regione Abruzzo consentirà di fare cassa alle stesse sigle dei cacciatori”. Nella vicenda è intervenuto anche il Wwf, che non poteva restare in silenzio, e ha sottolineato come il tariffario riportato nella delibera della giunta Marsilio specifichi che si debbano pagare “appena 50 euro per l’abbattimento dei piccoli di età inferiore ai 12 mesi, 100 euro per le femmine giovani e adulte, 250 euro per i maschi. Solo se il cacciatore proviene da una località fuori dall’Abruzzo, il costo del tiro a segno può arrivare fino a 600 euro”. L’associazione ambientalista tuona: “È inaccettabile considerare la fauna una fonte di arricchimento degli stessi organismi che organizzano i prelievi”.