Cena al giapponese con le amiche, poi la tragedia: Giuliana muore a 40 anni. “Ipotesi sul cibo”

Un drammatico episodio ha scosso la comunità di Alcara Li Fusi e Sant’Agata, nel Messinese. Giuliana Faraci, una donna di 40 anni, è morta a seguito di un malore sopraggiunto dopo una cena di sushi con le amiche. L’evento, accaduto venerdì scorso in un ristorante di sushi a Capo D’Orlando, ha portato a conseguenze fatali per la donna.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, Giuliana ha iniziato ad accusare diarrea, vomito e febbre subito dopo la cena. Nonostante questi sintomi non abbiano colpito nessun altro dei presenti alla cena, la situazione di Giuliana è rapidamente peggiorata, costringendo al suo ricovero presso l’ospedale di Sant’Agata, dove purtroppo è deceduta poco dopo.

L’indagine della Procura e lo shock della comunità

La procura della Repubblica di Patti ha immediatamente aperto un’indagine sulla vicenda, sequestrando la salma in attesa di un’autopsia che verrà effettuata nelle prossime ore. Il sindaco di Alcara Li Fusi ha espresso il dolore e lo shock della comunità tramite un post su Facebook: “Siamo increduli e devastati dal dolore. Cara Giuliana ci hai lasciati troppo presto. Tristezza e rabbia ci assalgono, non ci si può rassegnare ad una morte di cui non ci sono spiegazioni”.

Tra le ipotesi più accreditate sulla causa della morte di Giuliana Faraci c’è quella dell’anisakidosi (o anisakiasi), un disturbo causato dall’ingestione di anisakis. Questi nematodi parassiti possono annidarsi nelle pareti dello stomaco e provocare sintomi molto rapidamente, spesso entro poche ore dall’ingestione. BlogSicilia.it ha riportato questa possibilità come una delle più probabili, vista la rapidità con cui i sintomi si sono manifestati.

L’episodio riporta alla memoria un caso simile avvenuto lo scorso anno a Napoli. Rossella Di Fuorti, una 40enne, era deceduta dopo aver accusato un malore a seguito di una cena di sushi durante la festa del suo compleanno. In quel caso, l’autopsia aveva rivelato che la causa della morte era un’emorragia cerebrale, non direttamente collegata al consumo di sushi, ma che aveva comunque sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza alimentare.