Caso Garlasco, colpo di scena: chiesto di ricusare il super perito Giardina. Sempio: “Sono tranquillo”
Si riaccendono le luci sul complesso e controverso caso di Garlasco, che ha suscitato un acceso dibattito pubblico e giuridico sin dal tragico omicidio di Chiara Poggi nel 2007. L’ultima novità proviene dalla Procura di Pavia, che ha richiesto la ricusazione del genetista Emiliano Giardina, deputato a condurre gli accertamenti sul DNA nel maxi incidente probatorio che ha avuto luogo in questi giorni. La richiesta si fonda su un’intervista rilasciata da Giardina a “Le Iene”, dove il suo giudizio sull’omicidio di Chiara potrebbe compromettere la sua imparzialità, secondo i magistrati.
La difesa di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio della fidanzata, ha sposato questa posizione, chiedendo l’esclusione anche di Luciano Garofano, ex comandante del RIS di Parma e attuale consulente della difesa di Andrea Sempio, un nuovo indagato legato alla famiglia Poggi. Sarà la gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, a decidere sulla richiesta e a fissare la prossima udienza per definire il perimetro degli accertamenti peritali.
In questo contesto, Andrea Sempio, 23 anni, ha dichiarato di sentirsi “tranquillo” e di avere piena fiducia nella magistratura, nonostante una traccia genetica rinvenuta sulle unghie di Chiara Poggi che potrebbe corrispondere al suo profilo. Tuttavia, la questione del DNA si rivela controversa: la difesa della famiglia Poggi sostiene che i profili trovati siano “misti e degradati”, rendendoli inutilizzabili per una comparazione affidabile.
«Non si tratta di un singolo profilo, ma di molteplici profili maschili» ha affermato l’avvocato della famiglia Poggi, Francesco Montagna, sottolineando la necessità di ulteriori confronti. Il collega Gian Luigi Tizzoni ha ribadito che, nonostante i progressi tecnologici, la verità sulla colpevolezza di Alberto Stasi è già emersa, e non ci sono elementi per rivedere il caso in modo sostanziale.
D’altro canto, Luciano Garofano ha espresso riserve sulla validità della traccia genetica, sostenendo che, sebbene le tecniche siano migliorate, i campioni a disposizione non consentano certezze. Tuttavia, ha accolto con favore la possibilità di ulteriori analisi.