CASO DENISE PIPITONE, LE PAROLE DELL’AVVOCATO DI PIERA MAGGIO SU MATTEO MESSINA DENARO
Sono passati 17 lunghi anni dal giorno della scomparsa di Denise Pipitone, una bambina di appena 4 anni di Mazara del Vallo, piccola località siciliana in cui, quel tragico 1° settembre 2004, si sono perse per sempre le sue tracce.
Ancora oggi la mamma di Denise non ha perso le speranze di ritrovarla e si impegna con numerose iniziative a mantenere vivo il ricordo della povera figlia sparita nel nulla. Come noto, la donna ha un sito internet che le permette di continuare la sua disperata
Quasi periodicamente, nuove indiscrezioni più o meno realistiche, sollecitano nuovamente l’attenzione dei media e, soprattutto, la speranza dei poveri genitori di Mazara del Vallo. Purtroppo, fino ad ora, ci sono stati solo dei grossi buchi nell’acqua con segnalazioni rivelatasi inconcludenti.
Appena pochi giorni fa è uscito l’esito del test del Dna effettuato su una ragazza bosniaca, Denisa Beganovic, il cui esito ha confermato come non vi sia alcun legame con Denise. Solo l’ultima grossa delusione per Piera Maggio ed il marito Pietro Pulizzi, i quali sostenuti dal legale Giacomo Frattizza, continuano instancabilmente nelle loro ricerche.
Un’altra pista che hanno già dichiarato di voler seguire è stata già tracciata ancora una volta dalla mamma di Denise: la donna si è appellata persino al boss mafioso Matteo Messina Denaro affinchè riveli ciò che sicuramente sa sulla scomparsa della bambina. Oltre a quest’appello per ora caduto nel vuoto, il legale di Piera Maggio intende ora fare leva su altri strumenti: ecco cosa ha dichiarato recentemente.
Nel corso della presentazione del libro scritto dalla sua assistita, il legale Giacomo Frattizza si è sbilanciato su una questione che tiene banco praticamente dal giorno della cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Per Piera Maggio ed il suo legale, il boss di Cosa Nostra non poteva non sapere cosa stesse succedendo in quel tragico pomeriggio di 19 anni fa in un territorio sotto il suo assoluto controllo.
Dopo l’appello lanciato qualche settimana fa dalla mamma di Denise, anche il suo instancabile legale ora rilancia: “Lui ha vissuto trent’anni in quel territorio, possiamo affermare che l’aveva sotto controllo. E non stiamo parlando, con tutto il rispetto, della Barbagia sarda, che è una zona impervia. Messina Denaro sapeva come muoversi, come non farsi catturare”.
Per il legale, un caso che suscitò il clamore nazionale come quello della scomparsa di Denise, con le forze dell’ordine ed i servizi di sicurezza che presero d’assalto il territorio sotto il controllo del boss, non ha potuto lasciare indifferenti la criminalità organizzata. E’ assolutamente improbabile che Matteo Messina Denaro fosse totalmente all’oscuro di un evento che rischiava seriamente di pregiudicare indirettamente i suoi traffici illeciti e criminosi.
Quanto, invece, alla possibilità di servirsi, oltre agli appelli, di qualche forma di strumento legale che permetta a Piera Maggio di incontrare il boss mafioso, l’avvocato Frattizza ha le idee chiare: ” Al di là del fatto se sia possibile o meno è evidente che se un cittadino incontra Matteo Messina Denaro con un’autorizzazione speciale del magistrato di sorveglianza, che potrebbe benissimo esserci, attenzione, a fronte di una richiesta motivata come può essere quella di una madre che cerca la figlia, credete che questo incontro non venga registrato? E allora, quali sono i colloqui che non vengono registrati per legge? Quelli con gli avvocati. Almeno ufficialmente”.
Più che all’incontro con il boss, l’avvocato Giacomo Frattizza spererebbe in un briciolo di scrupolo di coscienza di un personaggio ormai quasi in fin di vita a causa della sua grave malattia. “Per questo ho detto che spero che Messina Denaro in una forma non illegale ci faccia arrivare qualcosa“- ha concluso il legale di Piera Maggio, che punta ad affidarsi ad una sorta di confessione spontanea del boss. Staremo a vedere se questi appelli saranno accolti.