Carlo Acutis sarà santo il 27 aprile, è il primo dei millennial: la cerimonia durante la Giornata degli Adolescenti 

CITTÀ DEL VATICANO – Carlo Acutis, il primo santo dei millennials, sarà canonizzato il 27 aprile 2025 durante il Giubileo degli Adolescenti, una celebrazione dedicata ai giovani. Il via libera alla sua santità era arrivato la scorsa primavera, quando Papa Francesco aveva riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione, segnando l’ultimo passo prima della canonizzazione. L’annuncio ufficiale è stato dato dallo stesso pontefice durante un’udienza generale.

Insieme a Carlo Acutis, il 3 agosto 2025, durante il Giubileo dei Giovani, sarà canonizzato anche Pier Giorgio Frassati, un altro simbolo della spiritualità giovanile, scomparso nel 1925 a soli 24 anni. Acutis, invece, aveva appena 15 anni quando, il 12 ottobre 2006, morì per una leucemia fulminante. La sua straordinaria fede lo aveva spinto a prepararsi al momento della morte: due mesi prima aveva registrato un video in cui, sorridendo, dichiarava di essere pronto e chiedeva di essere sepolto ad Assisi, città che aveva scelto come simbolo del suo cammino spirituale.

L’annuncio accolto con gioia in tutti gli angoli della Chiesa

Il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, ha accolto l’annuncio con gioia: «La Chiesa, e specialmente i giovani, sentono Carlo come un raggio di luce, un esempio simile a quello di Francesco e Chiara, sulle cui orme egli ha camminato per santificarsi». Le campane di Assisi hanno suonato a festa in onore della notizia.

Carlo era nato a Londra in una famiglia della borghesia milanese e cresciuto a Milano, dove frequentava il liceo classico Leone XIII, gestito dai Gesuiti. «Era un pezzo di cielo per chiunque lo conoscesse, una persona che rendeva migliore l’ambiente in cui si trovava» ha ricordato padre Roberto Gazzaniga. Nonostante la giovane età, Carlo possedeva due qualità eccezionali: un talento innato per l’informatica e una fede profonda, manifestata nella sua vita quotidiana attraverso la messa, l’adorazione eucaristica, il rosario, il volontariato e l’aiuto ai poveri e ai senzatetto.

In Rete, Carlo era un vero evangelizzatore digitale: tra i suoi progetti più famosi c’è un sito dedicato ai “miracoli eucaristici”, un’iniziativa che continua a ispirare credenti in tutto il mondo. Invitava i suoi coetanei a non conformarsi alla massa: «Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie».

Già proclamato beato nel 2020, Carlo sarà il primo santo dei millennials e della Rete. È stato annunciato come il futuro patrono di Internet, accanto a Isidoro di Siviglia, il santo protettore tradizionale del sapere. Papa Francesco lo ha descritto come un modello di santità per l’era digitale, capace di unire tecnologia e spiritualità in un messaggio universale.