Calcio italiano in lutto, addio all’amato campione
Il mondo del calcio è scosso da una notizia che ha lasciato tutti senza parole: è venuto a mancare improvvisamente uno dei difensori più amati e rispettati della storia recente. La sua scomparsa rappresenta una perdita incolmabile non solo per i tifosi della squadra in cui ha militato, ma per l’intero panorama calcistico nazionale e internazionale.
In campo era un muro invalicabile, un vero mastino della difesa capace di annullare anche gli attaccanti più temibili. Le sue marcature erano leggendarie, la sua capacità di leggere il gioco impressionante. Per anni ha rappresentato un punto di riferimento per compagni e allenatori, incarnando i valori di lealtà, sacrificio e passione che solo i veri campioni sanno trasmettere.
La notizia della sua morte ha fatto rapidamente il giro del mondo, suscitando reazioni commosse da parte di colleghi, avversari, tifosi e istituzioni sportive. Innumerevoli i messaggi di cordoglio apparsi sui social, dove ex compagni di squadra e allenatori lo hanno ricordato con parole cariche di affetto e ammirazione.
Anche i club in cui ha militato hanno espresso il loro dolore, sottolineando l’eredità umana e sportiva che lascia dietro di sé. Nella sua carriera ha collezionato successi, trofei e riconoscimenti, ma ciò che resterà indelebile nella memoria collettiva è l’immagine di un guerriero che non si arrendeva mai. Ogni partita era una battaglia, ogni contrasto un atto d’amore per la maglia che indossava.
La sua presenza in campo infondeva sicurezza ai compagni e timore agli avversari. Il calcio perde un campione, ma il suo spirito continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha amato.
Il mondo del calcio e, in particolare, quello blucerchiato piange la scomparsa di Roberto Romei, ex difensore della Sampdoria, scomparso all’età di 67 anni. Nato a Genova il 1° settembre 1957, Romei era un simbolo per i tifosi doriani, che lo avevano celebrato con il celebre coro “Picchia Romei”, omaggio al suo stile di gioco ruvido ma sempre efficace.
Il suo legame con la Sampdoria andava oltre il campo: era un autentico tifoso blucerchiato, amatissimo dalla Gradinata Sud. Una carriera tra B e C con il cuore a Genova Romei è cresciuto nel settore giovanile della Sampdoria, esordendo in Serie A il 18 maggio 1975 in una sfida contro la Fiorentina.
Dopo due esperienze in prestito con Alessandria e Pistoiese, è tornato a vestire la maglia blucerchiata tra il 1978 e il 1980, disputando due stagioni in Serie B. In carriera ha poi indossato anche le maglie di Pescara, Savona e Imperia, collezionando in totale 104 presenze in Serie B e una in Serie A.
La Sampdoria ha ricordato Romei con una nota ufficiale sul proprio sito: “Terzino sinistro o all’occorrenza anche stopper, arcigno e propositivo, riuscì ad attirare le simpatie della gente. Picchia Romei, così chiamato dalla Gradinata Sud per la sua rocciosa intraprendenza. Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte della società”.
Parole semplici ma cariche d’affetto per un giocatore che, pur non essendo una stella, ha lasciato un segno profondo. Un ricordo che testimonia quanto fosse forte il legame tra Romei e i sostenitori blucerchiati. Un simbolo di appartenenza Roberto Romei non è stato solo un calciatore della Sampdoria, ma anche un simbolo di appartenenza per i tifosi. La sua grinta, il suo attaccamento ai colori e la sua generosità in campo lo hanno reso un beniamino della tifoseria, che oggi lo piange come un figlio della Gradinata.