Calabria, alleanza giallorossa in frantumi. Il Pd: “M5s favorisce i sovranisti”
Il patto giallorosso è definitivamente naufragato in Calabria. Poche ore dopo l’ufficializzazione della candidatura alla presidenza della Regione di Francesco Aiello, scelto dal Movimento 5 stelle, il Pd passa all’attacco e accusa gli ‘alleati’ grillini di fare il gioco della “destra sovranista e populista”.
I due partiti che oggi formano il governo Conte sono insomma arrivati al divorzio, non proprio consensuale.
Da molte settimane ormai, al Nazareno aspettavano un segnale di apertura dei 5 stelle in vista di un patto elettorale per le prossime Regionali, in programma per il 26 gennaio. Ma, in linea con quanto stabilito dal capo politico Di Maio – che ha detto no a nuove alleanze con il Pd in Calabria e in Emilia Romagna –, i parlamentari hanno deciso di chiudere definitivamente il forno dem.
Aiello, che stamattina ha sciolto la riserva e accettato la candidatura, si è perciò attenuto a queste disposizioni e si è rivolto in modo esclusivo “alle migliori forze presenti sul territorio, per ritrovarsi intorno a un progetto comune condiviso da un’ampia alleanza civica”. Concetto ribadito subito dopo dal coordinatore dei pentastellati calabresi, Paolo Parentela: “Guardiamo alla società civile, ai problemi urgenti della Calabria, ai giovani, agli anziani, ai più deboli, ai lavoratori e ai disoccupati”.
Niente Pd, dunque. Il rifiuto ha scatenato le ire dei dirigenti del Pd incaricati da Zingaretti di occuparsi del dossier Calabria, il responsabile del Sud Nicola Oddati e il commissario regionale Stefano Graziano. Che sono passati al contrattacco feroce: “In Calabria c’erano le condizioni per un patto civico e di rinnovamento, ma il Movimento 5 Stelle sceglie il ritorno al passato, lavorando di fatto per consegnare la Calabria alla destra sovranista e populista”.
“Negli ultimi giorni – hanno spiegato Oddati e Graziano – si erano susseguiti appelli, come quelli di De Masi (imprenditore e testimone di giustizia, ndr) e Sposato (segretario regionale della Cgil, ndr), che meritavano di essere ascoltati e di aprire una riflessione approfondita, così come meritavano una riflessione seria le disponibilità registrate per la candidatura a governatore. Prendiamo atto che per il Movimento prima della Calabria viene la battaglia interna e identitaria. Il Partito democratico, invece, continuerà a profondere il massimo impegno per raccogliere gli appelli e le richieste che arrivano dalla società civile”.
Non è ancora chiaro su quali nomi convergerà il Pd, che sul nuovo patto con il Movimento aveva puntato tutte le sue carte. I dem, tra l’altro, ora si ritrovano senza il principale alleato e con un ‘nemico’ in casa, il governatore in carica Mario Oliverio, che si ricandiderà in opposizione al suo stesso partito.
L’unica cosa certa è che il patto giallorosso è ormai in frantumi.