Boccia, spuntano persone esperte dietro al caso: cifre folli, cos’hanno scoperto
Il caso Boccia-Sangiuliano non si spegne, la Procura di Roma infatti ha deciso di vederci chiaro su questa vicenda e soprattutto cerca di scoprire chi ci sia dietro alla ex amante e mancata consulente dell’ex ministro della Cultura. Sangiuliano, infatti, dopo lo “scandalo” ha deciso di ritirarsi dal suo ruolo nel Governo Meloni. Nonostante tutto, le indagini proseguono e sono saltate fuori nuove indiscrezioni decisamente interessanti. (Continua a leggere dopo le foto)
Caso Sangiuliano-Boccia, le novità: cosa hanno scoperto
Grasse novità sono emerse in queste ore sul caso Sangiuliano-Boccia. La Procura di Roma, come riportato da Il Fatto Quotidiano e ripreso da Affaritaliani, avrebbe scoperto che l’account su Instagram sarebbe stato creato ad hoc, da esperti informatici. Torna quindi a riaccendersi la tesi del complotto. Ma per gli inquirenti, risalire a chi ha creato quel “Politica&Amori” sarà molto complicato perché non esiste più, nei fatti è stato distrutto: difficilmente si potrà risalire a chi lo gestiva in quelle ore. Ed è il lavoro di un professionista. Le comunicazioni su Sangiuliano e Boccia sono state le ultime: poi è scomparso nel nulla attraverso un know how molto raffinato.
Un caso da serie tv
Quella che sembrava essere una storia di gossip dai contorni politici, sembra ora essersi trasformata in un caso molto più serio. La Procura, come riportato da Il Fatto Quotidiano e ripreso da Affaritaliani, ha fatto analizzate il profilo Instagram da un esperto di digital forensic, il quale avrebbe scoperto che non si trattava di un comune utente dietro un account anonimo. Era un professionista che ha messo a disposizione di qualcuno, per questo è importante capire chi, un’identità che in passato si è mossa come un bot e avrebbe anche rubato le “generalità” ad altri profili reali. (Continua a leggere dopo le foto)
Negli ultimi sei anni ha cambiato identità circa 800 volte. In alcuni casi è stato utilizzato per spammare commenti su siti pornografici. E ancora: le reti virtuali private utilizzate per mascherare le reali localizzazioni, sono via via cambiate, ma hanno sempre fatto riferimento a paesi dell’est Europa, in modo particolare Romania e Bulgaria. Qualcuno ha cercato sul mercato chi gli potesse procurare un account non individuabile. Dietro questo profilo si celava un esperto del settore, forse un’agenzia, che, secondo le fonti interpellate vendono questo tipo di servizi tra i 15 e 20 mila euro.