Le maestre dell’asilo nido in cui la piccola Serena si trovava, hanno raccontato cosa è accaduto. Nell’effettuare il controllo della bimba, nel corso del riposino pomeridiano all’interno della culletta, accanto alla sorellina, si sono accorte che non respirava più, che era cianotica, immobilizzata. Così, in preda al panico, hanno allertato i soccorritori che, sopraggiunti presso l’asilo privato, a bordo di un’ ambulanza medicalizzata del 118, hanno fatto il possibile per salvarle la vita ma ,dopo aver effettuato manovre per un’ora, si sono dovuti arrendere, constatando l’avvenuto decesso.
Sono sconvolte, Erica e Lara, titolari dell’asilo nido privato “Bimbi a bordo” di Torano e, con la voce rotta dal pianto, quando hanno parlato con i carabinieri, hanno lasciato trasparire lo sconcerto per una tragedia che non dipende da un loro errore, dal momento che fino ad oggi non è emersa nessuna negligenza. Le due educatrici si sono limitate a sussurrare: “E’ una tragedia che ci ha colpito nel profondo“. Troppo forte il loro strazio, amando il loro lavoro, che sentono come una vocazione, al di sopra di ogni cosa.
I carabinieri di Alba Adriatica, intanto, stanno vagliando le immagini delle telecamere interne, le cartelle sanitarie e le testimonianze di chi si trovava all’interno dell’asilo nido quando i fatti si sono verificati. Sarà poi, il risultato dell’esame autoptico sul corpicino della piccola Serena, ad aggiungere ulteriori elementi, utili a ricostruire la causa del suo decesso.
Al momento, le ipotesi vagliate sono quelle di un a patologia fulminante, un’aritmia, o la Sids, la sindrome del decesso improvviso del lattante in culla. L’Italia intera si è stretta attorno ai genitori della piccola Serena, Vincenzo e Rodriga, imprenditori agricoli, gestori di un’attività familiare tra Ancarano e Torano… due genitori rimasti orfani in un modo tremendo, un qualcosa che va contro natura.
La storia di Serena ci ha scossi nel profondo, poco ma sicuro. Nessuno la dimenticherà, mentre la nostra penisola si è stretta, nel silenzio e nel raccoglimento, attorno alla famiglia, e alle due comunità maggiormente provate, porgendo le più sentite condoglianze, tra l’incredulità e la fortissima amarezza.