BAMBINI CON CONVULSIONI E SENZA SENSI: LA SCOPERTA CHOC
Ci sono stragi che rimarranno per sempre impresse nella memoria collettiva e attorno alle quali, nonostante lo scorrere del tempo, ruotano tantissimi dubbi e perplessità.
Sono, in parte, dei gialli ma che farebbero rabbrividire chiunque, specie se ad essere coinvolti sono stati degli adolescenti. Quando ad essere colpiti sono loro, i piccoli, i minori, logico che la notizia desta un forte clamore mediatico.
Nell’estate che ci siamo lasciati alle spalle, purtroppo, sono stati tanti i casi di cronaca italiana ed estera. Tutto un susseguirsi di tragedie che, per gran parte di esse, hanno avuto per protagonisti, loro malgrado, i giovani, i fragili, gli indifesi.
Se il nostro Paese è stato sconvolto da una serie di figlicidi, in territori che reputiamo distanti da noi chilometricamente, come se la cosa, più di tanto, non ci sfiorasse, sono accadute altrettante tragedie.
Forse i lettori più attenti hanno ancora in mente le immagini divulgate, dalle emittenti locali e poi, da quelle nazionali, provenienti dal Messico, esattamente da Chiapas. Ricostruiamo quanto accaduto.
Lo scorso 28 luglio, 50 studenti della scuola secondaria Juana de Asbaje di Bochil, sono finiti in ospedale per intossicazione da cocaina. Tutto è partito da quando, alcuni di questi adolescenti, hanno iniziato a manifestare chiari segni, pertanto inequivocabili, di intossicazione da tale sostanza stupefacente.
Quindi dispnea, sindrome da serotonina, ipotermia, insonnia, ipertensione. I soccorritori, accertate le gravissime condizioni di alcuni, hanno tempestivamente provveduto a trasportarli in ospedale, mentre tutti gli altri sono stati attentamente monitorati.
Quando i giovani studenti hanno iniziato a manifestare dei malori sempre più accentuati, si è deciso di sottoporli ad esame tossicologico e proprio dall’effettuazione dello stesso, è emersa la loro positività alla cocaina che non è finita nel loro corpo volontariamente. Sono stati gli amministratori dell’istituto nel quale si è verificato il dramma, ad allertare le forze dell’ordine e le indagini sono scattate immediatamente per capire cosa possa essere accaduto agli adolescenti.
Nessuna pista è stata trascurata ma, probabilmente, la causa è da ricercarsi nell’acqua della scuola, contaminata con cocaina e ingerita dai 50 studenti senza saperlo e senza potersene rendere conto, data la trasparenza del liquido. Sul caso si sta ancora indagando, dato che il numero dei ricoverati, che hanno manifestato convulsioni, perdita di sensi e una serie di numerosi altri sintomi da intossicazione, è davvero elevato. I dati, nell’immediatezza della tragedia, forniti dall’Istituto Messicano di Sicurezza Sociale, parlavano di 57 studenti in cura presso il nosocomio, e solo uno in condizioni più critiche, seppur non a rischio vita.
Come mai la cocaina è finita nell’acqua dell’istituto scolastico? Questo resta un grande giallo. Ad oggi, e siamo arrivati ad ottobre, di tempo ne è passato, ma non si riesce a dare una risposta plausibile a questi casi di intossicazione. I genitori degli studenti chiedono giustizia, chiedono verità, poiché la vita dei loro figli è stata messa in pericolo in un luogo che dovrebbe garantire loro protezione, oltre che istruzione. E’ il luogo in cui affidiamo i nostri bambini, ad occhi chiusi e non potremmo certo immaginarci che, tra i banchi, possano verificarsi simili tragedie.