Aviaria, scatta l’allarme della Commissione Europea per i focolai in Polonia. Bassetti preoccupato: “È dietro l’angolo”
Negli ultimi giorni, l’emergere di focolai di influenza aviaria in Polonia ha sollevato un allerta grave da parte della Commissione Europea. Con oltre sei milioni e mezzo di animali contagiati, la situazione richiede un intervento immediato e coordinato a livello europeo. Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive presso l’ospedale San Martino di Genova, ha rimarcato l’importanza di una strategia veterinaria condivisa per contenere l’epidemia e per affrontare le potenziali ripercussioni sulla salute umana.
“La Polonia è vicina e rappresenta il primo esportatore europeo di carne di pollo. Un focolaio di questa portata solleva serie preoccupazioni e richiede un’azione congiunta sotto la guida della Commissione e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)”, ha dichiarato Bassetti a Adnkronos Salute.
Proposte per un’azione coordinata
Bassetti ha suggerito che l’Unione Europea consideri l’apertura di centri di riferimento per i test H5N1, seguendo l’esempio degli Stati Uniti. L’infettivologo ha inoltre proposto di dotare i pronto soccorso di test rapidi per l’identificazione dell’influenza aviaria, evidenziando la necessità di preparazione anche in termini di vaccini. “Dobbiamo organizzarci a livello europeo per i vaccini e valutare la possibilità di vaccinare gli allevatori”, ha affermato, accennando alla necessità di avere a disposizione farmaci alternativi nel caso in cui i trattamenti attuali non risultassero efficaci.
Iniziative in Italia: Sperimentazione e Monitoraggio
Nel contesto italiano, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha informato la Commissione Affari Sociali alla Camera che l’approccio europeo sta virando verso misure preventive piuttosto che repressive. Questa nuova direzione include una sperimentazione di vaccinazione in corso in due allevamenti italiani, coinvolgendo circa 5.000 tacchini. “Confidiamo nel buon esito di questa ricerca, che potrebbe rappresentare una svolta nella prevenzione”, ha spiegato Gemmato.
In aggiunta, l’Italia sta prestando particolare attenzione anche ai bovini da latte, seguendo l’aumento di focolai registrati negli Stati Uniti, con oltre 1.000 casi. Il Centro di referenza nazionale italiano sta elaborando un piano di monitoraggio per individuare precocemente qualsiasi rischio di spillover del virus aviaria su questa specie.