Resta da superare, ancora oggi, lo stigma sociale, ossia tutti i pregiudizi legati alla lebbra. Basterebbe avere le giuste informazioni, quelle fornite dagli esperti nel settore, per ridurre il timore e favorire l’integrazione sociale dei pazienti. Nel 2025 la lebbra non rappresenta più una condanna come in passato, ma è opportuno sensibilizzare i cittadini alla conoscenza, per abbattere i pregiudizi.
“Attenzione a queste macchie sul corpo”. Il nuovo sintomo che preoccupa il Ministero della Salute
Nel corso dei secoli, alcune patologie hanno seminato parecchi decessi, trasformandosi in vere e proprie emergenze sanitarie. Oggigiorno, la scienza ha fatto passi da gigante e molte di esse, grazie ai vaccini, sono state debellate. Il Ministero della Salute, dal suo canto, è sempre lì, a fare il punto della situazione, mettendoci in guardia .
Le autorità sanitarie invitano a prestare attenzione a determinati sintomi, in apparenza banali, che in realtà potrebbero essere la spia di un qualcosa di molto preoccupante. Proprio per evitare di commettere un errore di fondo che potremmo pagare a caro prezzo, quello di sminuire un sintomo, è opportuno conoscere come una patologia si manifesta.
Il Ministero della Salute si è recentemente focalizzato su delle macchie sul corpo. Potrebbero trarre in inganno ma rappresentano il campanello d’allarme di un qualcosa di molto serio che, peraltro, è riportato sul libri di storia e, seppur silenziosamente, ancora oggi, nonostante i notevoli passi avanti dei medici, persiste in diverse parti del mondo.
Proprio per evitare di commettere un errore di valutazione oltre che azzardato, fuorviante, sottraendo tempo alla diagnosi che, se precoce, salva la vita, è opportuno non esitare nemmeno un istante a rivolgersi ad uno specialista poiché non farlo potrebbe solo degenerare il quadro clinico, nella peggiore delle ipotesi in modo irreversibile.
Il Ministero della Salute ci mette in guardia dalle macchie sul corpo, essendo preoccupato per chi ha questo sintomo.
Il Ministero della Salute è preoccupato per i casi silenziosi ma ancora oggi notevoli, di lebbra, una patologia provocata dal batterio Mycobacterium leprae., introdotta nel IV secolo A.C. e solo nel 1837 venne identificata col nome ulteriore di Morbo di Hansen. Fu nel Medioevo, che si ebbe il picco di trasmissione, attraverso goccioline respiratorie o contatti prolungati con soggetti infetti.
Eppure uno dei segni più caratteristici della lebbra, riguarda la comparsa di macchie cutanee, accompagnate da una perdita di sensibilità. La diagnosi avviene attraverso l’effettuazione di biopsie cutanee, necessarie a confermare la presenza del batterio. Parliamo di una grave patologia che ha seminato, nel corso dei secoli, una marea di decessi.
Per fortuna, grazie ai progressi medici, oggi la lebbra è curabile grazie alla terapia antibiotica combinata (MDT), un trattamento che viene fornito gratuitamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La diagnosi tempestiva , come del resto in ogni patologia, è indispensabile per evitare che possa avere conseguenze ben peggiori, ossia complicanze che potrebbero comportare il decesso. Prevenire è meglio che curare. In che modo? Tramite l’educazione sanitaria e il miglioramento delle condizioni igieniche nelle aree maggiormente colpite.