Assegno unico per i figli, la decisione della Meloni scatena la bufera

L’assegno unico per i figli è una misura a sostegno di milioni e milioni di famiglie italiane. Rappresenta un aiuto, ma anche una manovra abbastanza dispendiosa per lo Stato. È per questo motivo che la premier Giorgia Meloni vuole tagliare il bonus famiglia. 

Cos’è l’assegno unico per i figli

L’assegno unico e universale è un beneficio economico per tutte le famiglie che abbiano figli a carico. Chi già beneficia dell’assegno non ha bisogno di rinnovare la domanda, ma resta obbligatorio il rinnovo dell’ISEE per poter usufruire dell’importo completo. L’assegno unico e universale, infatti, viene erogato dall’Inps sulla base dell’ISEE del nucleo familiare di appartenenza. L’importo va da un minimo di € 54, 05 ad un massimo di € 189,20 al mese, per ogni figlio minorenne a carico. Per i figli a carico di età compresa tra i 18 ed i 21 anni gli importi variano da un minimo di € 27 ad un massimo di € 91,90 al mese. Con la circolare Inps n. 41 del 7 aprile 2023 gli importi dell’assegno unico e universale sono stati rivalutati. La premier Meloni ha in mente un nuovo taglio al bonus famiglia.

La misura è troppo dispendiosa

L’assegno unico e universale sarebbe una misura abbastanza dispendiosa per le casse dello Stato. Quest’anno la misura ha raggiunto circa 6,6 milioni di famiglie, supportando oltre 10 milioni di figli. La spesa per il 2022 è stata di 13 miliardi, salita a 18 miliardi l’anno successivo, e per il 2023 si prevede di raggiungere la cifra piena di 20 miliardi. Secondo l’ultima Relazione semestrale sull’assegno unico curata dal Dipartimento per le politiche della famiglia di Palazzo Chigi, la percentuale di beneficiari è aumentata nel tempo, passando dall’84% nel 2022 al 91% all’inizio del 2024. (Continua…)

L’idea della premier Meloni

L’idea del governo Meloni è di tagliare l’assegno unico e universale di circa 57 euro a figlio per le famiglie con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) troppo alto, ovvero sopra i 45 mila euro, o per tutti coloro che non presentano l’Isee. Le risorse verrebbero riutilizzate a favore delle famiglie numerose o con disabili. Come già avvenuto con il Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale potrebbe anche cambiare nome.