Arriva la stangata del governo sui cellulari: ecco la nuova tassa
Il governo calca la mano sulle tasse. La manovra che sta prendendo piede tra le righe ha il sapore di una mazzata fiscale.
In questi giorni vi abbiamo raccontato delle nuove norme anti-evasione ma anche dei rischi legati alle compensazioni del Fisco e ai rimborsi legati al 730. Ebbene, a questo quadro già abbastanza “tassarolo” potrebbe aggiungersi un nuovo balzello legato ai telefonini. Nelle bozze della manovra infatti sarebbe entrata la tassa sulle sim degli smartphone. Come riporta ilSole24Ore, l’esecutivo giallorosso sta studiando un intervento fiscale proprio sulle schede che inseriamo nei nostri cellulari. Si tratta di una tassa di 13 euro su tutte quelle schede che riguardano la clientela business (sempre più in crescita in Italia). Un aggravio che andrebbe a colpire soprattutto i professionisti, ma anche i piccoli imprenditori e gli esercenti che usano spesso il telefono per lavoro. Probabilmente l’introduzione della nuova tassa potrebbe essere accompagnata dall’abolizione dell’imposta di concessione sugli abbonamenti. Le entrate su questo fronte vengono stimate in 250 milioni di euro all’anno. Se si fa un rapido calcolo, nei prossimi tre anni (l’arco temporale su cui sarà declinata la manovra) le entrate a bilancio del nuovo balzello ammonteranno a ben 750 milioni di euro. L’idea sarebbe targata Pd. I Cinque Stelle hanno cercato di smarcarsi con le parole del viceministro all’Economia, Laura Castelli: “L’ipotesi di tassare le sim ricaricabili ci preoccupa molto. Anche le proposte alternative di tassare ulteriormente la clientela business, da più parti sollevate, trovano la nostra ferma contrarietà”.
E in questo i quadro riaffiorano tutte le divergenze tra M5s e dem su una manovra che di fatto per ora è costituita da annunci e smentite e goffe retromarce. Una su tutte quella della riforma del catasto poi rinviata. A seguire quella del ticket che dopo l’annuncio del ministro alla Salute Speranza che ha chiesto tariffe progressive in base al reddito. Anche qui è arrivata la mezza frenata di Conte che ha parlato di interventi in un secondo momento. Ma la sensazione è che l’obiettivo dei giallorossi stia pian piano prendendo quota: mettere le mani nel portafoglio di milioni di italiani per trovare le coperture ad una manovra che fa acqua da tutte le parti.