Antidolorifico finisce nel mirino: avrebbe causato il decesso di molte persone
Al giorno d’oggi sempre più italiani fanno uso di antidolorifici. Secondo quanto riportato dall’Agenzia italiana del farmaco, il consumo di antidolorifici nel nostro Paese è in costante aumento.
In linea generale, questo trend in aumento si giustifica con il percorso intrapreso dall’Italia con la legge 38/2010 che tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore e con le norme per agevolare l’impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella stessa terapia (allegato III bis del Testo Unico sugli Stupefacenti).
Non sempre però si ricorre a questa tipologia di medicinali in modo appropriato, tanto che si fa sempre più riferimento ad un vero e proprio abuso. Gli antidolorifici sono per definizione dei farmaci impiegati per contrastare il dolore, ma non risolvono a monte la causa che ha portato all’insorgenza del sintomo.
Si distinguono inoltre tra medicinali antidolorifici da banco, per i quali non vi è l’obbligo di prescrizione medica, da quelli per i quali è necessaria invece la ricetta del medico. Proprio in queste ore un comune antidolorifico, tra quelli più venduti nelle farmacie, è finito nel mirino per aver causato decine di decessi.
C’è grande apprensione per questo scandalo che rischia di espandersi a livello internazionale. Occorre prestare molta attenzione al farmaco in questione, in Italia si vende con la prescrizione del medico. Di quale si tratta? Scopriamo tutti i dettagli.
A lanciare l’allarme dalle pagine del Daily Mail, la nota attivista Cristina Garcia del Campo, Presidente dell’Associazione per le persone affette da farmaci (ADAF), che ha denunciato il decesso di circa 40 cittadini britannici in Spagna a causa di questo antidolorifico.
Si tratta del metamizolo, un principio attivo presente in numerosi farmaci ad azione analgesica, antipiretica e spasmolitica che oggi sono banditi in diversi Paesi, tra i quali Stati Uniti, Regno Unito, Svezia, Francia, Irlanda e Australia. In Italia, invece, può essere acquistato solo tramite prescrizione medica.
Un dosaggio eccessivo di questo antidolorifico viene associato a gravi rischi per la salute. In particolare, tra gli effetti collaterali è stata registrata un tossicità gastrointestinale o, in casi più rari, può innescare mielotossicità, che sfocia in una agranulocitosi indotta da farmaci.
Ed è proprio l’agranulocitosi, questa condizione patologica acuta del sangue, caratterizzata da grave diminuzione del numero dei granulociti circolanti e conseguente aumentata suscettibilità alle infezioni, a poter aver causato tutti quei decessi in terra iberica. L’agranulocitosi e altri effetti collaterali sono noti e correttamente riportati nei foglietti illustrativi.
La presidente di ADAF ha dichiarato che l’ultimo deceduto in Spagna sarebbe il 42enne Mark Brooks, originario del Derbyshire, deceduto dopo appena 4 giorni dopo aver assunto un farmaco antidolorifico contenente metamizolo. Il 42enne, peraltro in perfetta salute, aveva subito un infortunio a una spalla dopo aver giocato a golf nei pressi di Alicante e aveva ricevuto il farmaco per contenerlo. Anche l’Italia si è attivata per arginare questa problematica: l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha rilevato anche danni epatici legati all’uso dei sopracitati farmaci, che hanno portato a una rivalutazione dei prodotti contenenti metamizolo.