“È una manovra sacrosanta, se funziona. Non ho nessuna remora da un punto di vista etico e morale. Trovo meraviglioso l’idea di aiutare coloro che sono entrati nella povertà e sono ai margini, sicuramente non per scelta”.

Lo ha detto il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, ospite al programma televisivo “Otto e mezzo” su La7, in riferimento alla manovra economica proposta dall’esecutivo gialloverde, ed in particolare al Reddito di Cittadinanza recentemente approvato.

“In questo senso quei 6 miliardi e 100 milioni della così manovra del popolo, che dovrebbero aiutare questi 5 milioni di poveri, neo poveri o vecchi poveri, è soltanto positiva. La mia perplessità è legata all’effettiva realizzazione e alla concretizzazione” ha fatto presente Scanzi.

“Credo che la mia perplessità sia lecita, perché o sei un aruspice o sei uno che vede il futuro o le perplessità ci sono. Mi è sembrato che abbiano voluto ostentare una grande sicurezza e una grande fermezza, hanno le idee abbastanza chiare, vediamo se da qui si riuscirà in qualche modo a far funzionare il reddito di cittadinanza, che è sacrosanto e c’è in tutta Europa. E in questo senso noto che ci sono due forme di opposizione: una lodevole, l’altra pessima” ha aggiunto.

“L’opposizione lodevole, secondo me, è quella rappresentata da Calenda, che ha detto che non gli fa impazzire come lo impostano ma spera che alla camera e al senato si possa migliorare, anche con il voto del Pd” e “lo dico anche da giornalista de il Fatto Quotidiano che è stato insultato da Calenda, che ci ha definito ‘fascisti maleducati’ quindi non ho motivo per difendere Calenda ma quando dice delle cose sensate sono il primo a riconoscerglielo” ha spiegato.

“L’opposizione disastrosa è quella dei renziani che addirittura sono arrivati al punto da organizzare una raccolta firme contro il reddito di cittadinanza, cioè contro la cosa più di sinistra che sta provando a fare questo governo. La tendenza al suicidio dei renziani è qualcosa che va oltre l’insondabile” ha concluso.