Andrea Feltre ci lascia a soli 15 anni: rabbia in paese

Non ce l’ha fatta Andrea Feltre, il ragazzo di 15 anni che ha perso la vita dopo giorni di lotta presso l’ospedale di Borgo Trento, a Verona. L’intera comunità è rimasta sconvolta da questa triste notizia, che ha colpito in modo particolare la sua famiglia, gli amici e tutti coloro che lo conoscevano.

Andrea rappresentava il futuro e la speranza di molti, un giovane pieno di vita e sogni. I medici dell’ospedale hanno fatto tutto il possibile per salvargli la vita, mettendo in campo ogni risorsa disponibile. Purtroppo, dopo giorni di angoscia, il 23 settembre, è stata dichiarato il decesso cerebrale del giovane.

Questo momento ha segnato un punto di non ritorno non solo per i genitori e i familiari di Andrea, ma anche per tutta la comunità, che ha seguito con apprensione le notizie sul suo stato di salute. Il papà di Andrea, un vigile del fuoco, ha preso la difficile decisione di firmare per la donazione degli organi del figlio.

La donazione degli organi non solo onora la memoria di Andrea, ma offre anche una nuova speranza a coloro che necessitano di un trapianto, dimostrando che la vita può continuare anche in circostanze così gravi. La piccola comunità di origine di Andrea è in lutto e si sente colpita da un’ondata di commozione e rabbia. Molti si sono riuniti per esprimere il loro dolore e la loro solidarietà alla famiglia.

Gli amici di Andrea lo ricordano come un ragazzo solare, sempre pronto a regalare un sorriso e a vivere la vita al massimo. Le celebrazioni e i momenti di raccoglimento si sono moltiplicati, testimoniando quanto fosse amato e rispettato. A togliergli la vita proprio la persona che più di tutti avrebbe dovuto proteggerlo.

Sta suscitando grande commozione in tutta Italia il tremendo caso di cronaca che ha colpito la piccola comunità di Vado di Lavagno. Un ragazzo di appena 15 anni, Andrea Feltre, è stato colpito alla nuca da un colpo di pistola fatto partire dalla mamma Alessandra Spiazzi. Questa si è poi tolta la vita subito dopo.

Il 15enne si è spento invece dopo 3 giorni di agonia presso l’ospedale Borgo Trento di Verona. Ancora scioccato il padre del ragazzo che, in occasione della fiaccolata organizzata a Vado di Lavagno, ha dichiarato: “Si cade, ma ci si rialza. Non c’era un malessere evidente. Io comunque vado avanti. Lo faccio per Alessandra e per mio figlio”.

Attivamente coinvolto nel movimento scout, Andrea non solo partecipava alle attività, ma si distingueva per la sua capacità di confortare i più piccoli, diventando un punto di riferimento per i suoi compagni. La sua empatia e il suo sostegno nelle difficoltà erano apprezzati da tutti, rendendolo un leader naturale tra i ragazzi.

Don Cristian Tosi, parroco della comunità, ha condiviso i ricordi di Andrea durante una commemorazione, evidenziando la sua forza interiore e il suo spirito allegro. “Andrea affrontava le sfide della vita con il coraggio del fuoco”, ha dichiarato, “ma sapeva anche smorzare le tensioni con la sua ironia”. Queste qualità hanno reso Andrea un ragazzo speciale, capace di unire le persone attorno a lui.

La perdita di Andrea ha scosso profondamente la comunità scolastica. Sara Agostini, dirigente dell’Istituto Copernico Pasoli di Verona, ha redatto una lettera aperta per esprimere il dolore e lo smarrimento provati da studenti e insegnanti. Nella lettera, ha descritto Andrea come un alunno brillante, capace di ispirare chi lo circondava. Il suo ricordo rimarrà impresso nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.