Alpinisti scomparsi sul Gran Sasso, come hanno trovato i corpi di Cristian Gualdi e Luca Perazzini
Sono stati purtroppo ritrovati senza vita Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due alpinisti dispersi da domenica 22 dicembre sul Gran Sasso. Lo comunica il Cnsas, che ha guidato le operazioni di ricerca in collaborazione con la Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco.
Fin da venerdì mattina, 27 dicembre, le ricerche si sono intensificate in quota. Squadre del Soccorso Alpino e Speleologico, insieme alla Guardia di Finanza, hanno operato con il supporto aereo di un’eliambulanza della Regione Abruzzo e un elicottero dei Vigili del Fuoco. Perazzini e Gualdi erano dispersi da domenica pomeriggio sul Gran Sasso, in quota a circa 2.700 metri.
Alpinisti trovati morti sul Gran Sasso: addio a Cristian e Luca
Secondo Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, “il nostro lavoro è quello di andare a cercare le persone e portarle a casa vive. Le condizioni meteo dovrebbero essere buone e dovremmo risolvere. Avremo le ricerche con gli elicotteri e in quota ci saranno almeno venti soccorritori”. Durante un sorvolo effettuato stamani dall’elicottero del Cnsas, è stato individuato il corpo senza vita di uno dei due alpinisti.
Durante le operazioni, è stato utilizzato un dispositivo Sonar Recco, già impiegato nel febbraio 2021 sul Monte Velino, capace di rilevare segnali di dispositivi elettronici anche spenti. Un primo sorvolo, effettuato alle 11:30, ha permesso ai tecnici del Soccorso Alpino di valutare le condizioni del manto nevoso e dell’area del Gran Sasso.
Le avverse condizioni meteorologiche hanno complicato notevolmente le ricerche. Già il 26 dicembre, una squadra della Guardia di Finanza aveva tentato un avvicinamento via terra alla Valle dell’Inferno, zona in cui si pensava fossero i due scalatori. Nonostante l’impegno, le condizioni proibitive, con neve altissima e forti raffiche di vento, hanno costretto i soccorritori a rientrare senza risultati.
Le avverse condizioni meteorologiche dei primi giorni avevano impedito alle squadre dei volontari del soccorso alpino e speleologico dell’Abruzzo e dei finanzieri del Sagf di poter arrivare in quota con l’elicottero. Nonostante i tentativi di avvicinamento da terra, il maltempo ha bloccato le operazioni più volte. Una squadra del Soccorso Alpino ha trascorso la notte al Rifugio Duca degli Abruzzi (2400 metri), pronta a partire all’alba per continuare le ricerche, ma visibilità nulla, vento violento e nevicate hanno impedito ulteriori progressi. Alle 13 di lunedì, le raffiche di vento sul Gran Sasso hanno raggiunto i 100 km/h, costringendo alla chiusura degli impianti di risalita di Campo Imperatore. Precipitazioni a carattere temporalesco e temperature di -5°C hanno reso impossibile l’intervento in sicurezza.
La Bora, arrivata nelle prime ore di martedì, ha ulteriormente aggravato la situazione, portando nevicate fino a bassa quota (circa 600 metri) e abbassando le temperature in modo significativo. Gli accumuli di neve fresca e le forti raffiche di vento hanno reso ogni tentativo di soccorso estremamente rischioso. Nonostante gli sforzi eroici dei soccorritori, il tragico epilogo sottolinea ancora una volta i pericoli legati all’alpinismo in condizioni meteorologiche avverse. Il pensiero di tutti va alle famiglie di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, colpite da questa dolorosa perdita.