Allarme ragno violino in Italia: ecco dove si nasconde e come riconoscerlo
L’intensificarsi dei casi di ragno violino in Italia, sta portando molti nostri utenti a ricercare informazioni su di esso, in modo da poterlo riconoscere , correndo ai ripari, piuttosto che dover soccombere al suo morso e alle possibili complicazioni che, nella peggiore delle ipotesi, possono portare al decesso.
Quel che è certo è questo piccolo ragnetto, scientificamente noto come Loxosceles rufescens, sta seminando il panico negli italiani, specie in questa estate e oggi, a portata di click, grazie al prezioso consulto delle riviste e dei siti web specializzati, è possibile accedere ad una marea di dati che ci permettono di identificarlo
Dal momento che, solo in Veneto, il numero di casi di morso è salito a sei, gli esperti ci mettono in guardia, in modo da capire come evitare di entrare in contatto con lui, come poterlo identificare, sulla base di specifiche caratteristiche fisiche, di colorazione e forma e dimensioni, e cosa fare che, accidentalmente, si viene morsi.
Va precisato che questo animale non colpisce l’uomo, in genere, ma può farlo se viene involontariamente calpestato o spaventato. Fatte queste doverose premesse, alla luce di un aumento di casi, è preferibile prevenire piuttosto che curare, come un noto e sempre attuale proverbio ci dice.
Dove si nasconde il ragno violino in Italia e come possiamo riconoscerlo?
Il ragno violino, scientificamente noto come Loxosceles rufescens, un colore marrone-giallastro e al microscopio si nota che spesso, sul torace , presenta una macchietta scura simile alla forma di un violino, cosa che gli conferisce il suo soprannome. Parliamo di un animaletto piccolissimo, dato che i maschi sono grandi dai 7 ai 9 mm, mentre le femmine sono generalmente più grandi dei maschi.
Molto importante per distinguerlo è la presenza di tre paia di occhi (una centrale e due laterali), a differenza della maggior parte degli altri ragni in cui gli occhi sono otto. Noi tutti lo conosciamo anche con il nome di aracnide eremita, ma dove si trova in Italia? In genere questo esserino che sta seminando il panico e molta preoccupazione nella nostra penisola in questa estate, preferisce piccoli spazi come scarpe o battiscopa.
In inverno si nasconde nelle case mentre con l’arrivo del caldo sceglie l’esterno e può trovarsi facilmente in parchi e giardini. Il morso, che stacca solo quando viene infastidito o involontariamente calpestato, in genere è asintomatico per diverse ore sino a quando, nella zona interessata, compare rossore con prurito e sensazione di formicolio. Dopo 2-3 giorni, la ferita può infettarsi e ulcerarsi, comportando un peggioramento della situazione, con la proliferazione di batteri anaerobi. Chi è stato morso può accusare febbre e rash cutaneo, e le conseguenze possono essere molto preoccupanti, in quanto possono verificarsi danni ai muscoli, lesioni renali ed emorragie.
Nella peggiore delle ipotesi, il paziente può essere trasferito in camera iperbarica. Ovviamente, occorre capire come comportarsi in caso di morso .In primis, è opportuno lavare la zona con acqua e sapone, recandosi immediatamente al pronto soccorso se subentra un arrosamento con una parte centrale più scura
In caso di necrosi, sebbene raro, il trattamento è supportivo e sintomatico e farmacologico (antibiotici, cortisonici). Va precisato, per evitare inutili allarmismi, che non è detto che ad ogni morso corrisponda una iniezione di veleno ma che ciò avviene solo nel 40% dei casi .