Alessandra perde la vita a 56 anni, aveva la febbre alta che non passava
Ci sono storie davvero forti, di quelle che lasciano il segno e che ci fanno rimanere letteralmente senza parole, generando sconcerto, incredulità e fortissima tristezza. E’ la cronaca che ce le restituisce, mettendocele dinnanzi agli occhi anche se non vorremmo mai sentirle perché sono un colpo al cuore.
Eppure la vita, quella che ci è stata donata, tutto ad un tratto, per un beffardo gioco del destino, ci viene tolta, in un modo davvero tremendo, lasciando sconvolti familiari, colleghi, amici di una vita che, impotenti, inondando di messaggi di cordoglio i social dove tutto corre a velocità della luce, nel bene e nel male.
Il vuoto lasciato da una prematura dipartita è immane, mentre ci si affida ai ricordi per lenire la sofferenza. Non è facile fare i conti con una notizia che è a dir poco devastante ma sappiamo perfettamente che nessuno può mettersi contro il destino che decide di sferrare il suo attacco in un giorno qualunque, trasformandolo in un incubo ad occhi aperti.
A volte , tutto ha inizio da un sintomo comune, per cui più di tanto non viene dato peso, sino a quando è proprio quel sintomo a provocare il decesso come è accaduto alla povera Alessandra, protagonista di un caso che ha scosso l’Italia intera.
Aveva solo 56 anni, una febbre alta che non passava e, alla fine, si è spenta, venendo strappata all’amore dei suoi cari.
Alessandra Mammoli aveva solo 56 anni, era un’ imprenditrice di successo, molto amata e stimata per la sua solarità, i suoi modi di fare, la tenacia e la determinazione che l’hanno sempre contraddistinta, eppure un brutto male, che le è stato diagnosticato a partire da una febbre alta che non passava, se l’ è portata via per sempre giovedì pomeriggio all’ospedale di Torrette.
Sin da subito, la notizia del decesso è iniziata a correre sul web e la reazione è stata quella di incredulità. La donna era stata titolare della Fondipress di Osimo Stazione, la ditta di famiglia ereditata dal padre. Grazie alla sua professionalità, aveva contribuito ad espanderla, diventando punto di riferimento anche di importanti marchi automobilistici tedeschi.
L’ anno scorso, dopo diverse offerte ricevute dai competitor, Alessandra aveva preso un’importante decisione: quella di cedere la ditta, concentrandosi solo sui suoi affetti e sulla villa di famiglia nella campagna di via Colle San Biagio. La sua scomparsa ha lasciato la città di Osimo incredulo, in quanto perde una professionista di successo, una grande donna come dimostrano, anche, le diverse occasioni nelle quali con la sua azienda è stata vicina al mondo dello sport.
Nel 2018 l’amministrazione Pugnaloni le conferì la civica benemerenza proprio per il successo imprenditoriale. Aveva anche provato ad avvicinarsi alla politica durante il primo mandato di Dino Latini sindaco. Entrò anche nel cda di una società partecipata. Con la sua dipartita, Alessandra lascia il marito Ernesto e le figlie Alessia e Emma.
Un lutto troppo grande, non solo per Osimo ma per tutti gli italiani che restano letteralmente senza parole per la perdita di una donna amata e stimata da tutti. Il brutto male ha colpito ancora. Le nostre più sentite condoglianze.