Achille Costacurta, bufera social sul figlio di Billy e Martina Colombari: foto su Instagram di strane polveri, pacchi di soldi e insulti alla madre

Achille Costacurta, il figlio dell’ex calciatore Billy Costacurta e di Martina Colombari, è al centro di una furiosa bufera social a causa di alcune storie apparse sul suo profilo Instagram e poi cancellate frettolosamente. Una misteriosa polvere rosa, mazzette di soldi e un passaporto con il suo nome, sono tra le cose che compaiono nelle foto, accompagnate da parole offensive nei confronti della madre. Il rappresentante della coppia vip , raggiunto da Fanpage, preferisce non commentare.

Poche ore fa, dunque, sul profilo Instagram di Achille Costacurta sono stati postati dei contenuti che stanno provocando un putiferio. Una foto ad esempio mostra una sostanza rosa non meglio identificata, accompagnata da questo scioccante commento: “Quando sei con Martina Colombari, puoi spostarne quanta ne vuoi”. Un’altra fotografia, invece, mostra diverse mazzette di soldi tenute insieme con degli elastici, con l’ennesimo tag al profilo della madre e il messaggio: “Vai, come si traffica”.

I commenti assurdi contro la madre Martina Colombari

Oltre alle foto postate tra le Instagram stories, dal profilo di Achille sono partiti anche alcuni commenti postati sotto due foto pubblicate dalla madre Martina Colombari. Commenti incredibilmente provocatori in ad esempio si legge: “Ma copriti. Hai 50 anni, ca***. Non sei più una ragazzina e sei anche mamma”. Per questo si era pensato inizialmente che il profilo del 19enne fosse stato hackerato. Ipotesi però abbandonata dopo la comparsa tra le Instagram stories del giovane della medesima sostanza rosa appoggiata su un passaporto sul quale è possibile chiaramente leggere i suoi dati anagrafici.

Qualche mese fa, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Martina Colombari aveva parlato del rapporto complesso con il figlio Achille: “Con il periodo dell’adolescenza di Achille sono sorte delle dinamiche difficili da gestire. Il periodo storico è diverso da quello in cui siamo cresciuti noi, e nessuno ci ha insegnato come fare i genitori. Cerchiamo di fare il nostro meglio. A volte si lavora sul castigo, altre volte sul premio. Se abbiamo un bel rapporto? Nì. Come quello che possono avere le mamme con un figlio maschio diciannovenne. Non sempre la pensiamo allo stesso modo”

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