Acerra, l’autopsia sul corpo della piccola Giulia
Acerra è una comunità sconvolta, che non si capacita del decesso della piccola Giulia, la bimba di nove mesi che è stata sbranata dal pitbull del padre Vincenzo, indagato a piede libero per delitto colposo, omessa custodia e vigilanza dell’animale, e risultato positivo all’hashish . Ovviamente ci sono troppi dubbi, troppi interrogativi, che dovranno essere fugati.
L’uomo, come noto, ha raccontato ai sanitari della clinica Villa dei Fiori di Acerra, che la figlioletta era stata attaccata da un randagio; versione ritrattata dinnanzi ai poliziotti, ai quali ha detto che è stato il suo cane, Tyson, a sbranarla, mentre lui dormiva accanto alla bimba. Indubbiamente la storia di Giulia ha scosso il mondo dell’informazione.
Mentre gli inquirenti dovranno far luce sull’accaduto, vagliando telecamere di videosorveglianza, testimonianze dei vicini, esaminando i rilievi etc, la speranza è che il corpicino della piccola deceduta possa parlare.
Si sa, l’esame autoptico potrebbe rivelarsi molto utile per ricostruire cosa le è accaduto ed è stato effettuato sul corpicino di Giulia, solo poche ore fa, proprio per restituire verità e giustizia alla sua prematura quanto improvvisa scomparsa, che ha scosso il mondo della cronaca nera nazionale.
Vediamo insieme cosa è emerso dall’autopsia sul corpo della piccola Giulia, dal momento che la sua triste storia ha commosso l’Italia intera, strettasi attorno alla sua comunità.
L’ autopsia, eseguita ieri sul corpicino della piccola Giulia, aiuterà a chiarire dubbi e a ricostruire la dinamica della tremenda fine della bimba, sbranata dal pitbull paterno. L’anatomo-patologo avrebbe riscontrato ferite lacero-contuse alla testa e contusioni al collo, ragion per cui l’esame autoptico è davvero prezioso .
Il corpo di Giulia, di sicuro, avrà da dirci qualcosa in più. Nel frattempo, sono stati analizzati i campioni delle feci dei due cani che erano in casa, per verificare la presenza di tracce organiche della piccola, come riferito dall’Asl Napoli 2.
All’interno della stessa, viene mantenuto il riserbo rispetto all’indiscrezione che non sarebbero state trovate tracce organiche sull’esterno del pitbull che avrebbe colpito la bimba, in particolare sulle mascelle.
La Procura di Nola ha aperto un fascicolo in seguito al decesso di Giulia e va precisato che suo padre è attualmente indagato per delitto colposo. Quella maledetta notte, mentre la moglie era a lavoro, aveva la custodia della figlioletta che, purtroppo, è spirata ancora prima di giungere in ospedale a causa di ciò che ha subito.
Nel frattempo, l’esame autoptico sul corpo della stessa, eseguito solo poche ore fa, sarà determinante per capire se, per davvero, il morso del cane abbia provocato il decesso della bambina di nove mesi. Capiamo bene quanto l’attesa sui suoi risultati sia elevata, in quanto la salma potrebbe rivelare dettagli inquietanti, ricostruendo analiticamente tutto ciò che la bimba ha potuto subire. Cosa è accaduto per davvero tra le mura domestiche, mentre la mamma era a lavoro? Questo e molto altro dovrà essere fugato dagli inquirenti che indagano a 360 gradi su tutta la straziante vicenda.