La strage di Paulilatino, chi sono i tre amici morti durante la gita in moto: Mario, Roberto e Giovanni

Uno scontro frontale all’altezza di un dosso. Il conducente dell’auto e i motociclisti si sono ritrovati improvvisamente faccia a faccia senza poter effettuare alcuna manovra. Due delle tre vittime del terribile incidente stradale avvenuto nel primo pomeriggio di ieri a Paulilatino, in provincia di Oristano, erano residenti in paese: si tratta di Mario Sedda e Roberto Daga, entrambi di circa 30 anni. Risiedeva ad Abbasanta, invece, la terza vittima, Giovanni Melis, originario di Gadoni.

La dinamica dell’incidente

Secondo le prime ricostruzioni, le quattro moto e l’auto si sono scontrate violentemente lungo un rettilineoL’impatto è stato violentissimo: prima una moto, poi le altre tre finiscono contro la vettura, una Mercedes 190. I detriti si sono disperdono per 50 metri, i corpi sbalzati a 30 metri dal luogo dello scontro. L’impatto è stato talmente devastante che le motociclette hanno preso fuoco, scatenando un vasto incendio nella vegetazione circostante. Le cause esatte dell’incidente sono ancora sotto indagine da parte della polizia stradale e dei carabinieri, intervenuti prontamente sul luogo

La dinamica dell’incidente è ancora da stabilire completamente: quattro motociclette e un’auto sono state coinvolte in uno scontro su un tratto di strada dritto ma irregolare, provocando un impatto violento che ha causato un incendio di proporzioni enormi. È stato necessario l’intervento di tre Canadair partiti da Olbia, due Super Puma e un elicottero per affrontare l’emergenza. Purtroppo, tre dei motociclisti sono deceduti sul posto.

Uno dei motociclisti e il conducente dell’auto coinvolta sono stati trasportati in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi. Sul luogo dell’incidente c’erano medici del servizio di emergenza 118 con ambulanze e due elicotteri per il soccorso in volo, oltre ai carabinieri, ai vigili del fuoco e alla polizia stradale

Al riconoscimento delle prime due vittime ha contribuito il sindaco Domenico Gallus, intervenuto sul posto anche come medico. «Una scena terribile – racconta all’ANSA – Se ne vanno due ragazzi educatissimi e stimatissimi in tutto il paese. Da quello che abbiamo potuto apprendere – ricostruisce il sindaco -, proprio il dosso nel lungo rettilineo ha impedito che conducenti di auto e moto potessero fare qualcosa. Una scena straziante». Dopo l’impatto, violentissimo, i mezzi hanno preso fuoco a causa della perdita di benzina innescando così un gigantesco rogo che ha richiesto l’intervento di tre Canadair, due Super Puma e un elicottero.

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