Vannacci, tutte le accuse del Gip: “Non fedele all’Italia”

Il procedimento della magistratura militare contro il generale Roberto Vannacci, recentemente eletto eurodeputato della Lega, è stato parzialmente archiviato. Tuttavia, un’accusa minore di diffamazione nei confronti di un militare apertamente gay rimane in piedi. Questa decisione ha portato sollievo all’interessato e al suo entourage, anche se il giudice per le indagini preliminari (GIP) Enrico della Ratta Rinaldi ha dovuto archiviare la maggior parte delle accuse in base a rigorosi criteri giuridici.

Nel contesto dell’accusa di vilipendio della Repubblica, il GIP ha osservato che il libro di Vannacci esprime ostilità verso i valori fondamentali dell’ordinamento repubblicano. Sebbene tali espressioni non costituiscano un totale disprezzo per la Repubblica, contengono comunque elementi di grave criticità. La carica di generale di Divisione di Vannacci, con incarichi di alto livello, aggrava ulteriormente la situazione

Inoltre, Vannacci è indagato per falso, con l’accusa di aver incassato rimborsi per cene mai avvenute durante il suo servizio a Mosca. Sebbene non vi siano prove sufficienti per configurare un reato penale militare, il danno all’immagine delle Forze armate è considerevole. La diffusione del libro e lo scandalo derivante hanno creato una percezione negativa dei vertici militari della Repubblica, suggerendo una possibile mancanza di fedeltà ai principi fondamentali dello Stato.

Il GIP ha sottolineato che, nonostante la gravità della situazione, le garanzie del diritto devono essere applicate equamente, anche per Vannacci. La mancata conformità esatta alle definizioni giuridiche specifiche impedisce la configurabilità del reato di vilipendio

Per quanto riguarda l’accusa di istigazione dei militari a disobbedire alle leggi, vi sono alcuni elementi di supporto, come l’ampia diffusione del testo e la veemenza dei dibattiti scaturiti, ma manca l’elemento della determinatezza. Il libro di Vannacci può generare una generica insofferenza verso i principi fondamentali dell’ordinamento, senza però incitare specificamente a compiere atti illeciti.

In conclusione, sebbene il procedimento penale militare non possa avanzare ulteriormente, il GIP non ha esitato a esprimere una valutazione personale sulla condotta di Vannacci. Ha criticato l’interpretazione distorta della fedeltà alla patria proposta nel libro, sottolineando che i diritti fondamentali e la pari dignità sono essenziali per la Repubblica italiana. La fedeltà alla patria non può prescindere dal rispetto e dalla protezione di questi diritti inviolabili, che costituiscono l’essenza stessa della nazione.

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