Palermo, parcheggiatori abusivi violenti. “O paghi o ti buchiamo le gomme”
Posteggiatori abusivi pronti a esigere l’obolo per guardare l’automobile. Presidiano il territorio a macchia di leopardo.
Posto di blocco della Polizia davanti l’ospedale Civico di Palermo
Sanno dove posizionarsi: strade, piazze o slarghi sono scelti in maniera strategica. Aree di illegalità che diventano risorse per veri e propri business. Le città del sud soffrono più di tutte questo fenomeno e Palermo non è da meno. Dal centro storico a Mondello, dalla periferia agli ospedali, dai cimiteri ai mercati rionali, lì dove l’afflusso di gente aumenta, si posiziano di conseguenza anche i posteggiatori che realizzano affari d’oro. Anche 200-300 euro al giorno, soprattutto nei fine settimana, tutto cash e tutto in nero. Per ottenerli, basta intimidire l’automobilista di turno. C’è chi paga per paura di ritorsioni, c’è chi salda l’obolo per non avere noie e chi invece si ribella. In quel caso scatta il piano B: si va dalle minacce verbali ai danneggiamenti alle auto. Specchietti rotti, vetri in frantumi, gomme bucate oppure è sufficiente rigare l’auto del malcapitato per dare un messaggio chiaro a chi si ribella. “O paghi o ti buchiamo le gomme”, dicono senza tanti giri di parole. Nessuno scappa, nemmeno gli inconsapevoli turisti di passaggio. Anzi, per loro si applica la tariffa più alta proprio perché sono ignari del meccanismo ritorsivo e spesso si trovano tra le mani un auto a noleggio. Poi c’è chi invece utilizza modi più morbidi, usando un tono amicale: “me lo offre un caffè?”, dice uno dei tanti parcheggiatori davanti agli ospedali. Una frase così tanto sdoganata che ormai è diventata un tormentone.
Nel centro storico invece, gli automobilisti sono costretti a pagare il parcheggio due volte, sia il ticket delle strisce blu sia i parcheggiatori che non possono rinunciare agli affari provenienti dalle migliaia di auto che affollano le strade del centro. Molti ticket vanno a ruba perché ad acquistarli nelle rivendite autorizzate sono gli stessi parcheggiatori che effettuano una sorta di bagarinaggio. Ticket per le strisce blu rivenduti a prezzo maggiorato: 1,50 l’ora invece del prezzo di 1 euro. Se la periferia e i luoghi sensibili (cimiteri e ospedali) sono di competenza dei palermitani; il centro è sotto il controllo – almeno sul territorio – dei parcheggiatori stranieri. La maggior parte sono nordafricani che si avvicinano con fare sospetto per chiedere il contributo.
La repressione è capillare ma non basta. Nell’ultimo anno ammontano sono stati circa 400 i soggetti colpiti da ordine di allontanamento immediato dai luoghi e da sanzioni pecuniarie perché sorpresi a svolgere tale illecita attività; circa 70 i Daspo Urbani emessi dal Questore nei confronti di parcheggiatori abusivi e 5 di essi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria in quanto recidivi, come previsto dalle nuove norme recentemente varate per il contrasto al fenomeno.
Anche la polizia municipale è attenta al fenomeno, soprattutto vicino ai grandi ospedali. Ed è il caso di via Tricomi, di fronte l’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Civico. Qui nell’ultimo controllo sono stati sorpresi tre posteggiatori abusivi, recidivi, su cui adesso scatterà la reclusione da sei mesi ad un anno essendo già stati sanzionati tre mesi fa per la stessa violazione, in base alla nuova legge 132/2018 che ha convertito in legge il decreto sulla sicurezza urbana.
L’altro controllo è arrivato appena 48 ore fa e ha interessato la zona-giungla del Policlinico. Gli agenti della Municipale hanno beccato altri tre posteggiatori abusivi che intralciavano il traffico e hanno sanzionato 51 veicoli per sosta selvaggia, c’è chi aveva parcheggiato sulle strisce pedonali, chi in curva o in doppia fila, chi direttamente all’interno di uno spartitraffico che fa da rotonda e chi sopra il marciapiede. I tre parcheggiatori sono stati sanzionati con importi di 771 euro ciascuno, ma resta il fatto che il più delle volte si tratta di nullatenenti a cui è poi difficile riuscire a esigere il credito.
Insomma il fenomeno c’è, le forze dell’ordine eseguono i controlli sul territorio e le leggi, grazie al decreto sicurezza, ci sono. Resta però, la sensazione che oltre un certo limite non si possa andare.