“SPERANZE FINITE” NATISONE, L’EPILOGO DEL CORPO DI CRISTIAN
Lo scorso 31 maggio si è consumata l’immane tragedia del fiume Natisone. Tre ragazzi giovanissimi sono stati travolti da una piena improvvisa che non ha lasciato loro scampo. Sono ancora vivide nella mente le triste immagini dei 3 ragazzi stretti in un abbraccio disperato per farsi forza e per tentare di sfuggire alle acque inarrestabili del fiume Natisone.
Bianca Doros, 23 anni, e Patrizia Cormos, 21 anni, sono state ritrovate senza vita il 2 giugno, mentre il corpo del terzo disperso, Cristian Molnar non era stato ancora ritrovato. Imponente la macchina delle ricerche che si è attivata in queste settimane, con i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile che stanno setacciando in lungo e in largo tutto il fiume per tentare di scorgere anche solo un indizio.
Le ricerche, sospese temporaneamente a causa del maltempo, sono riprese a pieno ritmo. Il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, aggiorna costantemente la situazione, sottolineando l’utilizzo di droni e subacquei per esplorare le aree più difficili.
La famiglia di Cristian, seppur rientrata in Romania, non ha mai perso la speranza di ritrovarlo e ringrazia le autorità italiane per gli sforzi compiuti. Più passano le ore e pare sempre più evidente che le speranze di ritrovare il giovane sano e salvo siano ridotte ai minimi termini.
E’ di questi minuti un clamoroso aggiornamento sul caso. Dopo settimane interminabili, ecco arrivare finalmente la svolta nelle ricerche del povero Cristian Molnar. Cosa sta succedendo? “Speranze finite”: scopriamo tutti i dettagli
Sono trascorse due settimane dalla tragedia del 31 maggio, quando tre giovani romeni sono stati travolti dalla piena improvvisa del fiume Natisone. I corpi di Bianca Doros (23 anni) e Patrizia Cormos (21 anni) sono stati ritrovati il 2 giugno, ma Cristian Casian Molnar, fidanzato di Bianca, è ancora disperso.
Dopo una pausa dovuta al maltempo, le ricerche sono riprese intensamente, con Vigili del Fuoco e Protezione Civile che stanno concentrando gli sforzi sulle sponde del fiume. Il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, aggiorna quotidianamente sulla situazione tramite Facebook, sottolineando l’uso di droni e subacquei.
De Sabata dice che con le squadre di soccorritori “è nata amicizia, abbiamo creato un punto sosta al campo sportivo, lontano dalle telecamere. Naturalmente spero che possa essere chiuso presto. Perché vorrebbe dire che abbiamo trovato Cristian. Una cosa è certa: qui da noi nessuno aveva mai fatto prima una ricerca di questo tipo. Penso che fin quando i pompieri non diranno, abbiamo finito, neanche chi li comanda potrà interrompere. Da quel che ho capito, mancano ancora 3-4 giorni di lavoro, nella forra”.
Inoltre, si sospetta che Cristian possa essere intrappolato in una gola del fiume, una cavità vulcanica difficile da raggiungere che richiede l’assistenza di un elicottero.
Il 20 giugno sarà un giorno cruciale per le indagini, quando verrà affidato l’incarico per l’analisi del telefono di Patrizia Cormos, che potrebbe fornire importanti indizi sull’accaduto. L’avvocato Gaetano Laghi, che rappresenta le famiglie delle vittime, evidenzia l’importanza di queste informazioni per ricostruire la dinamica dei fatti.
Le ricerche continuano senza sosta, con il supporto della comunità locale e dei soccorritori. Il sindaco De Sabata ha sottolineato il legame creatosi tra i soccorritori e la comunità, con un punto di sosta lontano dai riflettori mediatici. La speranza di trovare Cristian è ancora viva, alimentata dal ricordo di ricerche passate concluse positivamente.