“LA GENTE SI ADDORMENTA” IL MONITO DI PAPA FRANCESCO

Papa Francesco è sempre stato un pontefice innovativo, uno di quelli che ha sempre detto in faccia quel che pensa, senza giri di parole, risultando a qualcuno scomodo. Senza ombra di dubbio,  è un papa che taglia parecchio i ponti con il passato della nostra Chiesa.

Sin da quando è stato eletto, Bergoglio ha manifestato il suo pensiero, rompendo con alcune rigide e conservative posizioni ecclesiali anche in modo netto, proprio come avremo modo di vedere nel proseguimento del nostro articolo, e questo piace moltissimo ai suoi fedeli.

Piace meno, invece, a chi ritiene che la Chiesa, in quanto istituzione antichissima, debba rimanere fedele alle sue impostazioni iniziali, senza modificarle, senza colpi di testa, e se di mezzo ci sono argomenti che, da sempre, hanno innescato forti dibattiti, il discorso si complica.

Ci sono, difatti,   branche decisamente controverse sotto l’aspetto ecclesiale, sulle quali il nostro Papa si è espresso in modo netto, tagliando col passato, con il pensiero di molti dei suoi predecessori, tranne che con quello di Benedetto XVI, come vedremo nel corso del nostro articolo, in quanto lui ha espresso un pensiero molto simile a quello di Bergoglio già in passato, parecchi anni addietro.

Il monito di Papa Francesco, riguardante la gente che si addormenta, sta rimbalzando di sito in sito, facendo molto parlare e dividendo l’opinione pubblica. 

Papa Francesco, all’udienza generale, ha ribadito: “Omelie di otto minuti o la gente si addormenta. No ai preti che parlano e non si capisce che dicono ”.  Chi ha seguito il suo pontificato, sa’ perfettamente quanto questo sia uno dei punti cardine di Bergoglio, uno di quei punti intransingibili.

Il Papa, difatti, è convinto che l’omelia debba aiutare a trasferire la parola di Dio, dal libro alla vita.  Proprio affinché questo avvenga,  Francesco ha invitato i preti che parlano tanto  senza far capire di cosa parlano, a esprimere “un pensiero, un sentimento e una cosa pratica” ma con poche parole.

Li ha anche invitati a portare con loro un Vangelo tascabile,  consigliandoli con queste parole:  “tenetelo in tasca, nella borsa per leggerlo. Questo vi farà stare vicino allo Spirito Santo”.

L’omelia, essendo una predicazione nell’ambito della celebrazione liturgica, per forza di cose, a detta del Papa, deve essere breve ed evitare di sembrare una conferenza o una lezione,  e su questa  cosa,  che è un punto cardine del suo pensiero, Bergoglio è intervenuto una marea di volte nel suo pontificato, invitando a non superare gli otto minuti.

Durante l’udienza generale in piazza San Pietro, il Papa ha dichiarato apertamente: “Le omelie devono essere brevi, non devono andare oltre gli otto minuti, altrimenti la gente perde l’attenzione, si addormenta e ha ragione”  e, andando a ritroso nel tempo, come i fedeli ricordano perfettamente, questo monito non è l’unico, in quanto nel 2008 anche  Benedetto XVI,  suo predecessore, era stato d’accordo col suo pensiero, dicendo che  “il tempo medio di concentrazione degli uditori” non dovesse superare gli  8 minuti.